La Siria del dopo Assad. Erdogan: pronti ad aiutare. Israele raddoppia i coloni

DAMASCO (Siria) Uscite rapidamente di scena l’Iran e la Russia, ora alla ribalta della nuova Siria si affaccia la Turchia che, in seguito al successo militare delle forze dei ribelli anti-Assad, ha immediatamente riaperto la propria ambasciata a Damasco, dopo una chiusura durata 12 anni. Ed Ankara ha deciso di battere il ferro finché era caldo. "La Turchia è pronta a fornire aiuti militari al nuovo governo, se esso ce lo chiederà", ha annunciato ieri il ministro turco della difesa Yasar Guler. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La Turchia di Recep Tayyip Erdoğan e le milizie alleate si starebbero preparando a un’incursione su larga scala nel territorio controllato dai curdi-siriani. Lo scrive il Wall Street Journal, che cita funzionari Usa, Paese che sostiene (con intensità variabile) quel popolo. (Open)

All’inizio della rivolta del 2011, la Turchia era il modello degli insorti: un Paese musulmano, democratico e in rapido sviluppo economico. Il presidente Recep Tayyip Erdoğan si sarebbe accontentato di quel ruolo e, d’altra parte, quella carta si stava svalutando in seguito alle trattative con i curdi di casa propria per una soluzione politica del conflitto. (Start Magazine)

Secondo quanto riferisce il portale turco As Marca, i viola sarebbero molto vicini a raggiungere una intesa con il club di Istanbul sulla base di 18 milioni di euro più 5 milioni di bonus e il 10% della futura rivendita. (Europa Calcio)

Siria, sabato la Turchia riapre l'ambasciata a Damasco dopo 12 anni

Ma dietro la figura ancora misteriosa del leader dei ribelli, Abu Mohammed al-Jolani, emerge quella del vero arbitro e facilitatore in silenzio del rovesciamento del regime di Assad: il leader turco, Recep Tayyp Erdogan. (ilmessaggero.it)

L’offensiva dei ribelli siriani che ha portato alla caduta di Damasco e alla fuga di Bashar al-Assad verso Mosca non è stata soltanto il risultato delle avanzate terrestri sul campo. Un ruolo cruciale è stato giocato dalla guerra elettronica turca, la cui tecnologia ha permesso di neutralizzare le telecomunicazioni militari del regime e di disorientare le forze fedeli all’ex presidente. (Notizie Geopolitiche)

L’ambasciata della Turchia a Damasco in Siria riaprirà domani, sabato, dopo 12 anni, per la prima volta dal 2012. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, in un’intervista alla tv turca Ntv. (LAPRESSE)