Il 2024 tra il 25 aprile siriano e il genocidio israeliano a Gaza: c’è qualche buona notizia?

Il 2024 tra il 25 aprile siriano e il genocidio israeliano a Gaza: c’è qualche buona notizia?
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Il Fatto Quotidiano ESTERI

Come raccontarlo, l’anno che sta finendo, dal punto di vista dei diritti umani? Iniziando dalla fine: dal 25 aprile della Siria che ha posto termine a una dittatura dinastica durata oltre mezzo secolo. Diciamolo chiaramente, senza timore di essere smentiti: non potrà mai esserci nulla peggio degli Assad padre e figlio. Peggio di quasi 30 anni di presenza militare in Libano, peggio delle città rase al suolo o assediate e ridotte alla fame per anni, peggio degli oltre 100.000 scomparsi, peggio del mattatoio di Saydnaya, peggio della fuga in altre zone della Siria o all’estero di oltre metà della popolazione. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

L’unico punto di merito (non da poco) è l’a… Tra guerre e autoritarismi, il 2024 è stato un pessimo anno per la politica internazionale, forse l’apripista di un 2025 ancora più nefasto. (La Stampa)

Pagellone 2024, ottima notizia la caduta di Assad. Ma Europa e Usa non hanno visione

Doveva essere, giustamente, Hamas a sparire come organizzazione militare e politica ma Israele, con il silenzio o le poche parole di condanna di quasi tutto il mondo, ha chiaramente modificato il suo obiettivo dichiarato. (La Voce di New York)