L’Ucraina e Trump, oltre le chiacchiere: che opzioni ha in mano il presidente eletto?

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Inside Over ESTERI

Di Donald Trump e l'Ucraina, dopo la ri-elezione del candidato repubblicano alla Casa Bianca il 5 novembre scorso, hanno parlato tutti: media, politici, osservatori internazionali, addirittura qualche consigliere troppo solerte del tycoon, come Bryan Lanza, che alla Bbc ha affermato di ritenere persa per Kiev la possibilità di riconquistare la Crimea. Ha parlato anche Donald Trump junior, dicendo che per (Inside Over)

Se ne è parlato anche su altre testate

Questa non è di certo la visione del popolo americano, ma d’altronde se i democratici fossero stati in linea con i sentimenti degli elettori, le urne avrebbero rivelato un risultato diverso. (Nicola Porro)

"Lo vedrete a breve", ha aggiunto. "Vedrete un inviato speciale di alto livello, qualcuno con molta credibilità, a cui verrà assegnato il compito di trovare una soluzione, di arrivare a un accordo di pace", ha detto una delle fonti. (Tiscali Notizie)

Una fonte del Servizio di sicurezza ucraino ha affermato di aver organizzato un attentato con autobomba nella città di Sebastopoli, in Crimea, in cui è morto l'ufficiale di marina russo Valery Trankovsky, capitano di primo grado della flotta russa del Mar Nero. (Corriere della Sera)

Il Trump 2.0 è una vittoria per Putin e Netanyahu? Non è scontato.

Volodymyr Zelensky riparte dall'Abc, ovvero da “Anybody But China”. Sono clausole basate sui consigli ricevuti da europei e americani – anche repubblic… (L'HuffPost)

Nonostante gli allarmi lanciati da amici e nemici del presidente eletto repubblicano, nessuno sa che cosa abbia davvero in mente. Ma alcuni indizi suggeriscono che la sua posizione potrebbe essere diversa dalla paventata “svendita” di Kiev a Vladimir Putin. (Tempi.it)

A cadere in questa visione è stato Oz Katerji, combattivo reporter filoucraino molto attivo sui social. Lo hanno ripetuto diversi opinionisti di peso, basandosi sui segnali favorevoli che Trump avrebbe mandato negli ultimi anni ai due leader, venendo spesso descritto dall’opposizione come una “marionetta del Cremlino” da un lato e un “succube” delle lobby filoisraeliane dall’altro. (Inside Over)