Trapani, torture e botte in carcere: arrestati undici agenti penitenziari
Denudati, legati, derisi. Tra sputi, calci, pugni, docce di urina, manganellate. Il reparto delle torture, era la palazzina blu del carcere Pietro Cerulli di Trapani, dove complice l’isolamento e, come da regolamento, la mancanza di telecamere, i detenuti, per lo più con semi infermità mentale sono stati vittime di violenze, abusi, offese. Almeno 14 i casi accertati. Undici gli agenti della polizia penitenziaria arrestati, in un blitz della Procura (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Da schernire, umiliare, prendere a botte. Da lasciare senza vestiti e senza dignità. (La Stampa)
“A volte i detenuti venivano fatti spogliare, investiti da lanci d’acqua mista a urina e praticata violenza quasi di gruppo, gratuita e inconcepibile”. (Il Fatto Quotidiano)
È opportuno chiarire che chiunque non osservi un comportamento lecito e, anzi, abusi in qualsiasi forma del ruolo che riveste, ancor più se rappresentante della legalità e della sicurezza in nome dello Stato, non possa e non debba che essere condannato ed essere destinatario delle conseguenze che le Autorità Giudiziarie intenderanno disporre quali garanti di una corretta applicazione delle norme vigenti. (BlogSicilia.it)
Dal “fantasma del Cile di Pinochet” evocato da Angelo Bonelli di Alleanza Verdi Sinistra alla “gogna mediatica di uomini e donne in divisa che proteggono gli italiani” del leghista Antonio Fellone. Le torture nel carcere di Trapani che ieri hanno portato all’arresto per tortura di 11 agenti penitenziari e alla sospensione di altri 14 scatenano le ire delle opposizioni. (La Repubblica)
«Il direttivo della camera penale intende esprimere la propria preoccupazione e denuncia riguardo alle gravi condizioni in cui versano gli istituti penitenziari italiani, con particolare attenzione al carcere trapanese. (Giornale di Sicilia)
/11/2024 14:43:00 (Tp24)