Censura, equivoco, dibattito. Mistero buffo a Massa Martana
Mistero Buffo censurato nel 2020 MISTERO BUFFO CENSURATO NEL 2020—RETTIFICHE rispetto al video: il festival si chiama "Notti in Massa" e non "Lungavitafestival".
Vorrei, dopo l’estate, organizzare un incontro con il sindaco e con l’amministrazione di Massa Martana, per parlare dell’importanza del teatro in provincia.
Nell’agosto del 2020, è una cittadina umbra, Massa Martana, il nuovo luogo dello scontro. (Teatro e Critica)
Ne parlano anche altre fonti
Ora ci aspettiamo un pronunciamento su Salvini e il suo brandire il crocefisso mentre i suoi decreti lasciano morire la gente in mano, per dirci se a sua volta questo brandire offendea o no la fede cattolica. (Gaiaitalia.com Notizie)
“Il primo miracolo di Gesù Bambino doveva essere rappresentata il 29 agosto – spiegano – per il Festival Notti in Massa. Il 21 agosto, a contratto firmato, apprendiamo dall’organizzazione del festival che l’amministrazione della cittadina umbra si è opposta alla realizzazione dello spettacolo“. (Il Fatto Quotidiano)
Tra l'altro, ironia della sorte, ci hanno proposto di sostituire Mistero Buffo con un altro mio spettacolo che si chiama "Il mercante di monologhi". Si tratta del primo miracolo di Gesù Bambino che da anni portiamo in giro in Italia e in Europa. (Repubblica TV)
Certo, sapere che nel 2020 ci sono ancora amministrazioni comunali pronte a stoppare uno spettacolo come Mistero Buffo preferendo “qualcosa di più leggero” «dispiace». «Chi porta in giro spettacoli come Mistero Buffo», spiega a MicroMega Jacopo Fo, «si trova ad avere spazi teatrali negati all'ultimo o esponenti della curia pronti a fare pressione sulle amministrazioni comunali». (Repubblica TV)
Concordato un primo spettacolo, non più realizzabile, l’organizzazione dell’evento avrebbe optato per lo spettacolo oggetto di discussione. Danno di immagine che è lo specchio, per quanto riguarda determinate situazioni, dell’incapacità gestionale e di coordinamento dell’Amministrazione comunale con a capo il sindaco Francesco Federici. (Tam Tam)
La motivazione di questa decisione sarebbe la mancanza di rispetto nei confronti degli spettatori di fede cattolica la cui sensibilità potrebbe essere turbata dalla giullaresca. Sembra incredibile che un testo teatrale di 51 anni fa, scritto dal Premio Nobel Dario Fo, rappresentato su numerosi palcoscenici del mondo, possa, nel 2020, creare ancora tanto scalpore da meritarsi la censura. (Quotidiano Piemontese)