Mille giorni di guerra in Ucraina: la solidarietà è seme di pace
Mille giorni di guerra sono stati mille giorni di solidarietà della Comunità di Sant’Egidio in Ucraina. Grazie a una radicata presenza nel paese dal 1991, Sant’Egidio fin dai primi giorni dopo l’invasione russa ha realizzato un’estesa rete di aiuti umanitari, in grado di rispondere ai bisogni crescenti della popolazione. L’impegno dei membri di Sant’Egidio in Ucraina, alimentato da una catena di solidarietà che parte dall’Italia e altri paesi europei, ha consentito, tra l’altro, di aprire cinque centri per sfollati interni (3 a Kiev, 1 a Leopoli e 1 a Ivano-Frankivsk) che sostengono 10mila persone al mese, e di inviare medicinali in più di 200 strutture sanitarie nelle regioni orientali e meridionali del paese, maggiormente colpite dalle operazioni belliche. (Avvenire)
Su altre fonti
Mille giorni di guerra. Oggi è il momento del doloroso bilancio, della memoria, ma anche della riflessione sul futuro, per l'Ucraina sotto gli attacchi incessanti e l'avanzata massiccia delle forze di Mosca. (Famiglia Cristiana)
Bruxelles – Mille giorni dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, l’inasprirsi degli attacchi di Mosca – e lo spauracchio di un disimpegno statunitense con Trump – mettono l’Ue di fronte a scelte fondamentali. (EuNews)
Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenuto al Parlamento europeo a Bruxelles dopo i mille giorni di invasione russa in territorio ucraino. Senza incendi nei suoi depositi di munizioni sul territorio russo, senza interrompere la sua logistica militare, senza distruggere le basi aeree russe, e le sue capacità di produrre missili e droni, senza che i suoi beni vengano confiscati”. (Il Fatto Quotidiano)
Le elezioni presidenziali dello scorso marzo, pur con numeri da prendere con le molle nel contesto di una democrazia controllata, hanno sigillato le crepe fra i vari gruppi di potere all’ombra del Cremlino che erano emerse all’inizio del conflitto e ritornate nelle fasi meno favorevoli. (RSI Radiotelevisione svizzera)
"Ogni giorno, ogni oggi è il momento migliore per spingere più forte nei confronti della Russia. Senza il fattore chiave, la Russia non avrà motivazione per impegnarsi in negoziati sensati. (ilmessaggero.it)
Si sono riaperti i canali di comunicazione fra Washington, l’Ue e Mosca, attraverso le telefonate del nuovo capo della Casa Bianca e del cancelliere tedesco Olaf Scholz a Vladimir Putin. Il tempo dirà con quale esito. (L'Eco di Bergamo)