Alaska Baby, Disney+ annuncia con un poster il documentario di Cesare Cremonini

Disney+ Italia annuncia Alaska Baby, il documentario, il nuovo progetto dell’artista italiano Cesare Cremonini. Descritto come un progetto video e musicale, il documentario è in arrivo prossimamente in esclusiva sulla piattaforma streaming del grande colosso. Cesare Cremonini annuncia il suo nuovo progetto musicale in forma di documentario Alaska Baby Secondo i comunicati stampa, Alaska Baby è un documentario girato tra l’Italia, l’America e l’Alaska, che accompagna Cesare Cremonini in un viaggio di rinascita personale e artistica. (Cinematographe.it)

La notizia riportata su altre testate

«È davvero una novità in ambito discografico, un fatto su cui sto ancora ragionando, cercando di trovare una spiegazione», dice da una casa-galleria d’arte in pieno centro a Milano. (GQ Italia)

Cesare partiamo da Alaska Baby che è un album di ripartenza. (Sky Tg24 )

Lo spazio, con il suo design minimalista e luminoso, è il perfetto specchio del mondo musicale di Cesare Cremonini in questo periodo: elegante, stratificato, ma anche pieno di calore umano. È qui che lo incontro per parlare del suo nuovo album, Alaska Baby, un’esplorazione sonora e umana che segna l'ottavo capitolo della sua carriera solista. (MOW)

"Le mie nuove canzoni sono un secondo esordio"

Appuntamento domani 29 novembre alle 12 con Alan e Veronica “Alaska Baby” è il suo ottavo album in studio della carriera solista di Cesare Cremonini. Un album luminoso, accecante, artisticamente ispirato, che ribadisce la volontà di Cremonini di alzare ancora una volta l’asticella del pop italiano e confermare la solidità del suo percorso. (Radio Norba News)

45 giorni tra i ghiacci dell'Alaska Il nuovo progetto discografico nasce da un'esperienza trasformativa: 45 giorni in completa solitudine tra i ghiacci dell'Alaska. (Tiscali)

«Ho ricominciato di nuovo da zero». «Venivo da un album di passaggio dopo la separazione dal mio manager Walter Mameli ed era una fase molto faticosa perché lui era come il mio secondo padre». (il Giornale)