Kartapolov: risponderemo a attacchi alle basi russe in Siria
Il presidente del Comitato di Difesa della Duma di Stato russa, Andrey Kartapolov, ha recentemente dichiarato con fermezza che qualsiasi attacco alle basi militari russe in Siria riceverà una risposta immediata e decisa. Durante un’intervista con l’agenzia di stampa Interfax, Kartapolov ha ribadito che le forze armate russe sono pronte a difendere le proprie posizioni con determinazione, sottolineando l’importanza di tutelare gli interessi e la sicurezza nazionale della Russia in quella regione. (Ultima Voce)
Su altre fonti
Il collasso repentino del regime di Bashar al-Assad non è merito dell’aiuto militare e logistico della Turchia. Putin, che ha sempre sostenuto militarmente il vecchio regime, spazzando via l’Isis dalla Siria in pochi giorni, stavolta ha abbandonato Bashar al-Assad, spianando la strada al capo dei “ribelli” Al Jolani. (Il Fatto Quotidiano)
La stampa internazionale (quella italiana, nell'occasione, pare un poco più avveduta) abbonda in queste ore di articoli sull'umiliazione subita dalla Russia di Vladimir Putin in Siria con la cacciata di Bashar al-Assad. (Inside Over)
Donald Trump tra Siria e guerra in Ucraina. La rapidissima evoluzione degli eventi in Siria conferma la possibilità di una svolta nella guerra tra Russia e Ucraina già in discussione da diverse settimane. (Adnkronos)
Tuttavia, un incontro tra Putin e il deposto presidente siriano non è in programma, secondo quanto riferito da Ria Novosti. La decisione di concedere asilo politico a Bashar al-Assad è stata presa direttamente dal presidente russo Vladimir Putin , come ha confermato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino. (Gazzetta del Sud)
La velocità con cui i ribelli capeggiati da Mohammed al-Jolani hanno conquistato la Siria e sbriciolato il regime degli Assad dopo 54 anni spiega più che le vulnerabilità (note) di Damasco, la crisi della Russia (InvestireOggi.it)
Sarà anche vero, come Mosca sta cercando di dire nei canali tv di stato, che le “forze rivoluzionarie” siriane (la tv di stato russa in queste ore non li chiama più “terroristi”) hanno dato rassicurazioni a… (La Stampa)