La psichiatra Alessandra Nivoli: «Violenza psicologica familiare dietro la strage di Nuoro»

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La Nuova Sardegna INTERNO

Nuoro «Basta leggere appena tre righe dalle cronache per capire che sullo sfondo del massacro di via Ichnusa, c’è un caso annoso di violenza psicologica familiare». Sulla strage di Monte Gurtei interviene, interpellata dalla Nuova Sardegna, la psichiatra sassarese Alessandra Nivoli, professoressa associata di psichiatria, direttrice della clinica psichiatrica dell’università di Sassari e responsabile dell’unità di Vittimologia, trauma e prevenzione della violenza. (La Nuova Sardegna)

Su altri giornali

Secondo alcune testimonianze Roberto Gleboni era ossessionato dal controllare la vita di moglie e figli (LAPRESSE)

E che è servita per sparare ai suoi familiari. Ma secondo altri quella di Gleboni era invece una famiglia modello. (Open)

Il ragazzo è stato sentito nel reparto di Otorinolaringoiatria dell'ospedale cittadino - dove è stato operato per la rimozione di alcune schegge dalla mandibola - in audizione protetta, da due investigatori, alla presenza di una psicologa e di un tutore legalo nominati dalla Procura. (Il Messaggero Veneto)

Roberto Gleboni, chi era il killer di Nuoro: «Pensava di aver costruito la famiglia perfetta. Ma era ossessionato, controllava tutti»

Gli inquirenti lavorano sulle ipotesi di problemi finanziari o sanitari È durata tre ore l’audizione protetta in ospedale per il 14enne sopravvissuto alla strage in famiglia a Nuoro. È l'unico a sapere cosa è avvenuto mercoledì mattina nell'appartamento di via Ichnusa, quando il padre, Roberto Gleboni, operaio forestale di 52 anni, ha impugnato la sua semiautomatica 7.65 e messo in atto una vera e propria mattanza: ha ucciso con colpi di pistola alla testa, quasi una esecuzione, la moglie Giuseppina Massetti, di 43 anni, i figli Martina e Francesco, di 24 e 10 anni, e infine il vicino di casa, Paolo Sanna, il 69enne incontrato per caso nel pianerottolo mentre usciva dall'appartamento. (Sardegna Live)

«Ho finto di essere morto», è stato lui stesso a dirlo, secondo quanto riporta La Nuova Sardegna, ai medici dell'ospedale San Francesco prima che lo operassero al volto. Anche lui è stato colpito da un proiettile, ma di striscio. (Vanity Fair Italia)

Aveva conosciuto sua moglie Giusi che era quasi una bambina e lei era diventata madre quando non aveva ancora 18 anni. Come lo adorava la primogenita Martina, che gli aveva dedicato persino la tesi di laurea. (Corriere della Sera)