Meloni indagata va all'attacco: "E' un atto voluto, certi giudici vogliono governare"
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"L'atto era chiaramente un atto voluto". Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, risponde così a Nicola Porro nell'evento 'La ripartenza', sul 'caso Almasri'. La premier è indagata per il rimpatrio del generale libico. Con lei, indagati anche i ministri Nordio e Piantedosi oltre al sottosegretario Mantovano. "Tutti sanno che le procure in queste cose hanno la loro discrezionalità, come del resto è dimostrato dalle numerosissime denunce che i cittadini hanno fatto contro le istituzioni e sulle quali si è deciso di non procedere con l'iscrizione nel registro degli indagati. (Adnkronos)
Su altri media
«È gravemente inopportuno che la presidente della commissione Giustizia del Senato sia anche l’avvocato difensore della premier, del ministro della Giustizia, del ministro dell’Interno e del sottosegretario che ha la delega ai servizi». (la Repubblica)
Il caso Almasri ha provocato uno scontro istituzionale tra governo e magistrati dopo «l’avviso di avvenuta iscrizione» nel registro degli indagati notificato dalla Procura di Roma alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano, al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. (Corriere della Sera)
Oggi sono due i protagonisti dei giornali. "Le due polarità della vita politica e istituzionale italiana: una ha parlato e una no, una sta in pagina e l'altra no, una sta nell'agone elettorale e l'altra no, dovrebbe svolgere una funzione di garanzia eppure questa seconda figura emerge come contraltare della prima. (Liberoquotidiano.it)
E allora chissà l’emozione che l’aspetta, adesso che — appena 40 giorni dopo — non c’è un ministro solo da difendere, ma addirittura la senatrice e responsabile Giustizia della Lega sarà chiamata a rappresentare, per il caso Almasri, mezzo governo: la premier Giorgia Meloni, i ministri dell’Interno e della Giustizia, Matteo Piantedosi e Carlo Nordio oltre al sottosegretario Alfredo Mantovano. (Corriere Roma)
E questo perché "c'era una denuncia nominale depositata dall'avvocato Luigi Li Gotti". No, replica il presidente del Consiglio, è stato "un atto voluto". (Liberoquotidiano.it)
Arriva addirittura a sovrapporre il proprio destino giudiziario a quello dell’Italia, la propria credibilità a quel… Si fa vittima pubblica, «a chiunque nei miei panni — dice — cadrebbero un po’ le braccia». (la Repubblica)