Mandato d’arresto Netanyahu, Tajani: la linea è quella mia e di Meloni. Salvini: conto si trovi soluzione

Roma, 23 nov. – Quella di Salvini “è una posizione legittima da segretario di partito, la linea è quella indicata dal presidente del consiglio e io, condividendola, la sto mettendo in atto”. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell’assemblea di Confindustria Veneto Est che si svolge a Padova, in merito alle dichiarazioni del collega vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini, sul mandato d’arresto della Cpi a carico di Netanyahu (Agenzia askanews)

Su altri giornali

I criminali di guerra sono altri». Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini a margine dell'assemblea Anci. Israele è sotto attacco da decenni, i cittadini israeliani vivono con l'incubodei missili e con i bunker sotto le case da decenni. (Corriere della Sera)

Governo Meloni sempre più spaccato dopo il mandato d’arresto della Corte penale internazionale nei confronti di Benjamin Netanyahu. L’altro vicepremier, il ministro degli Esteri e leader di FI Antonio Tajani, aveva preso tempo spiegando: “Valuteremo insieme ai nostri alleati cosa fare e come interpretare questa decisione e come comportarci insieme su questa vicenda”. (Il Fatto Quotidiano)

C’è - a mente fredda - anche e soprattutto un elemento razionale che dovrebbe indurre le democrazie occidentali a disapplicare la decisione della Corte penale internazionale e a trarre ogni opportuna conseguenza, inclusa l’uscita da quell’intesa sovranazionale. (Liberoquotidiano.it)

Mandato d’arresto per Netanyahu, Crosetto: “Assurdo equipararlo con i terroristi. La linea del governo è di approfondire”

Ora che la Corte penale internazionale ha emanato un mandato d'arresto per Benjamin Netanyahu, tra gli altri, i Paesi che aderiscono alla Cpi dovranno decidere come muoversi. Tra questi c'è anche l'Italia, dove Matteo Salvini ha già chiarito che per lui il mandato non dovrebbe essere applicato. (Fanpage.it)

La crociata contro i giudici di Matteo Salvini travalica i tribunali italiani e arriva fino alla Corte penale internazionale. Il vicepremier leghista se ne infischia del mandato d’arresto emesso per Benjamin Netanyahu e ricorda al premier israeliano che «sarebbe il benvenuto se venisse in Italia». (Open)

“Ma la cosa che ha colpito di più, e che io ho detto sin dal primo momento, è che abbiamo trovato inaccettabile e assurdo mettere sullo stesso piano i leader di un’organizzazione terroristica che ha attaccato innocenti e ha provocato la reazione con chi guida legittimamente uno Stato democratico e si sta difendendo”, ha aggiunto. (Il Fatto Quotidiano)