Il caso Yara Gambirasio, dalla scomparsa ai processi a Massimo Bossetti

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

La 13enne Yara Gambirasio scompare il 26 novembre 2010 a Brembate di Sopra. Il suo corpo senza vita viene ritrovato tre mesi dopo in un campo a Chignolo d'Isola. Il muratore, all'epoca 43enne, unico imputato, è stato condannato in primo e secondo grado all'ergastolo. Poi la Cassazione ha confermato i due gradi di giudizio. Ma i suoi legali non si danno per vinti: continuano a chiedere che le prove vengano riesaminate (Sky Tg24 )

Se ne è parlato anche su altri giornali

Serie TV Il Caso Yara, i genitori contro la serie Netflix: “Innocentista” su Bossetti Di Andrea Campana Varie (LaScimmiaPensa.com)

"Sono state fatte emergere come punti oscuri questioni che sono già state ampiamente chiarite a processo e questo non lo trovo accettabile. Basta richiedere l'accesso agli atti per trovare tutte le risposte ai dubbi insinuati dalla difesa di Bossetti. (BergamoNews.it)

Sta facendo discutere, e non poco, la nuova serie di Netflix Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio. Ora interviene anche uno dei protagonisti della vicenda: Massimo Bossetti, l’operaio 53enne condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, la 13enne scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata assassinata il 26 febbraio 2011. (Open)

Il giornalista Gianluigi Nuzzi ha scritto un articolo su La Stampa che si intitola “Tutte le prove sull’assassinio di Yara. di Capital Web (Radio Capital)

La pubblicità è l’anima del commercio dice un adagio e lo spot che inquadra il volto di Massimo Bossetti che dice «Era tanto che aspettavo questo momento» deve fare esattamente quello: “vendere” un prodotto. (Famiglia Cristiana)

Bossetti scrive in una lettera queste parole: «Mi ha fatto molto molto emozionare. Era angosciato mentre guardava il documentario che parla di lui e di Yara Gambirasio, l'adolescente che ha ucciso lui, secondo la giustizia italiana. (corriereadriatico.it)