Strage di Calenzano, un carrello sollevato vicino alla nube di vapore di carburanti all'origine dell'esplosione? L'aspirazione non funzionava
Al momento dell'esplosione nel deposito Eni di Calenzano, nelle vicinanze della pensilina numero 6 era in atto il sollevamento di un carrello, tramite un macchinario, proprio in concomitanza alla formazione di una nube di vapori di carburanti. La vicinanza di questa operazione potrebbe aver contribuito all'innesco dell'esplosione. È quanto si apprende ai margini dell'inchiesta della procura di Prato, in base a ipotesi maturate nel prosieguo degli accertamenti tecnici in corso. (Corriere Fiorentino)
Su altre fonti
È quanto emerge dagli ultimi accertamenti disposti dalla Procura di Prato sulla tragedia avvenuta lunedì mattina alle 10,20 al deposito di carburanti Eni a Calenzano nel quale hanno perso la vita cinque persone, tre autotrasportatori che stavano rifornendo le autocisterne nelle postazioni e due tecnici della Sergen srl di Potenza che stavano eseguendo lavori di manutenzione per Eni. (LA NAZIONE)
Questo è quanto emerso dalle indagini e dalle testimonianze che gli inquirenti stanno raccogliendo per arrivare a ricostruire il quadro esatto di quella mattina negli attimi che hanno preceduto la tragedia. (Corriere Fiorentino)
Da un lato la rabbia e il dolore dei parenti e dei colleghi delle vittime, dall'altro il cordoglio istituzionale e il lavoro degli inquirenti per accertare le responsabilità: sono i due volti della tragedia di Calenzano, con l'esplosione di un deposito di carburante Eni che lunedì mattina è costata la vita a cinque persone. (il Giornale)
Gli inquirenti non dicono se ad eseguirli fosse la stessa squadra di cinque operai della Sergen, oppure anche di altre ditte. Lunedì mattina nel deposito Eni di Calenzano erano in corso non uno ma due differenti interventi di manutenzione straordinaria. (Corriere della Sera)