Russia, la minaccia di Medvedev: «L’Oreshnik con testate nucleari può raggiungere in pochi minuti le capitali europee»
Il vicecapo del Consiglio di sicurezza di Mosca appare certo: «I sistemi attuali non sono in grado di abbattere questo missile» La Russia continua sulla strada dell’escalation, solo verbalmente al momento. Il dispaccio domenicale di Dmitry Medvedev è zeppo di minacce verso l’Europa, gli Stati Uniti e, ovviamente, l’Ucraina. Il vicecapo del Consiglio di sicurezza di Mosca si sofferma sul lancio del missile ipersonico Oreshnik, che può supportare testate nucleari. (Open)
Su altre testate
Attacco mattutino contro l’Ucraina: l’aeronautica militare di Kiev ha dichiarato che la regione meridionale di Astrakhan è stata colpita da un missile a lungo raggio da parte della Russia. (Radio Radio)
Un monito che il Cremlino confida che sia stato recepito dagli Stati Uniti che, dal canto loro, vogliono evitare l'allargameto del conflitto a livello mondiale. Ma se così non fosse, il presidente russo lo ha reso ancor più chiaro, annunciando l'avvio della produzione in massa del nuovo missile Oreshnik, mentre il capo delle forze missilistiche strategiche ha avvertito che il missile può «colpire obiettivi in tutta Europa». (ilmessaggero.it)
Minaccia nucleare? «C’è un rischio chiaro, evidente e concreto che la Russia non stia assolutamente bluffando». A sostenerlo è Andrea Margelletti, presidente del Centro studi internazionali. L’esperto spiega al Quotidiano nazionale che «ci sono rischi evidenti» che Putin possa usare le armi nucleari. (Open)
Vladimir Putin aveva imparato ad amare la bomba atomica già anni e anni fa. (La Stampa)
Il rischio nucleare è alto ma non è aumentato con la nuova dottrina e con le dichiarazioni di Putin. E per convincere Mosca a un vero negoziato “servono risposte ferme e sostegno a Kiev”. (Fanpage.it)
L'ultima uscita dell'autocrate del Cremlino riguarda la modifica della dottrina nucleare russa. Da qualche giorno la Russia potrebbe usare l'arma atomica sull'Ucraina o su altri paesi occidentali se il suo territorio venisse colpito da missili a lungo raggio di fabbricazione occidentale. (Italia Oggi)