Omicidio Bellocco, Andrea Beretta non risponde alle domande del GIP Pasquinelli

Altri dettagli:
Milazzo

Andrea Beretta, il capo ultrà dell'Inter fermato mercoledì a Cernusco sul Naviglio per l'omicidio di Antonio Bellocco, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti alla giudice Lorenza Pasquinelli che lo ha interrogato nel carcere di Opera. Assistito dal difensore, l'avvocato Mirko Perlino, ha preferito non rispondere. La convalida è attesa per domani, al massimo domenica. (Fcinternews.it)

Su altre fonti

Quelli della Curva Nord dell'Inter sono cauti nei giudizi, ma anche lapidari nelle sentenze quando parlano il giorno dopo l'omicidio di Antonio Bellocco, detto «Totò 'u Nanu», 36enne rampollo dell'omonima famiglia di 'ndrangheta e già condannato a 9 anni di reclusione per associazione mafiosa. (il Giornale)

In questa «falsa democrazia» però secondo gli inquirenti si nasconderebbe molto di più: droga, estorsioni, infiltrazioni mafiose. Noi comandiamo e decidiamo noi...». (Corriere Milano)

Andrea Beretta si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio avvenuto oggi venerdì pomeriggio al carcere di Opera davanti al giudice per le indagini preliminari. Durante l’udienza per la convalida del fermo e alla presenza del suo avvocato, Mirko Perlino, Beretta ha preferito non rispondere al giudice. (IL GIORNO)

Regolamento di conti tra ultrà, la Procura: “Bellocco colpito anche quando era esanime”

Così piano piano verso Nord è risalita anche la ‘ndrangheta e ci ha messo radici solide. C’era una volta la mafia, quella della profezia di Sciascia che come “la linea della Palma” ne Il giorno della Civetta da Sud risaliva verso il Nord, adattandosi grazie ai cambiamenti climatici, ai contesti favorevoli. (Il Fatto Quotidiano)

Katy Romy Giornalista basata a Berna, sono particolarmente interessata alle tematiche sociali, ma anche alla politica e ai temi riguardanti i social media. (Prima Pagina - SWI swissinfo.ch)

In uno dei passaggi dell’atto si nota che le immagini delle telecamere, ora al vaglio dei carabinieri, «evidenziano come il Beretta» fuori dall’auto ferma davanti alla palestra 'Testitudo' con dentro «il Bellocchio esanime», sia rientrato «almeno una volta, all’interno dell’abitacolo, probabilmente infierendo ancora con il coltello» sul 36enne della cosca di Rosarno. (Gazzetta del Sud)