”Non una di meno”, tranne se sei ebrea: lo strano 8 marzo delle femministe
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Mi trovo alla manifestazione indetta dal gruppo transfeminista “Non una di meno” e da altre sigle, potete vedere alle mie spalle. La manifestazione l’ho appena attraversata, ora sono nella parte finale da cui faccio questo video, non lo faccio volutamente all’interno della manifestazione, anche per esprimere le mie idee, senza però provocare come altri fanno in eventi e in iniziative che vengono lecitamente organizzate. (Nicola Porro)
Ne parlano anche altre testate
Le manifestazioni transfemministe e contro la violenza di genere, negli ultimi anni, hanno ampliato la propria ragion d’essere cercando di far vedere che molte delle difficoltà e delle storture che le donne (anzi, tutti) affrontano nella società riguardano la stessa struttura neocapitalista della nostra economia. (Tag24)
Molte le rivendicazioni richieste dalle organizzatrici del movimento nato nel 2016, come l’aborto libero e sicuro acccessibile a tutte, una maggiore attenzione ai consultori pubblici, un’inclusione più efficace per le persone migranti, la lotta contro la precarizzazione del lavoro che tocca soprattutto le donne e le persone Lgbtqia+. (Il Fatto Quotidiano)
Velo sì, velo no. E’ violenza, perché si costringono le donne ad indossarlo anche se non vogliono, o è cultura. Durante il corteo transfemminista organizzato da “Non una di meno” per l’8 marzo 2024 ci sono state diverse associazioni che hanno manifestato e chiedono l’indipendenza della Palestina. (Tag24)
E’ in programma infatti uno sciopero nazionale dal lavoro, dentro e fuori casa, indetto dal sindacato Usb e da altre sigle a cui si sono aggiunte Flc Cgil nazionale, Fp e Filcams Toscane. E’ anche un 8 Marzo di protesta. (LA NAZIONE)
In questa occasione speciale, i musei, i parchi archeologici e i luoghi della cultura della Regione accoglieranno gratuitamente tutte le donne, offrendo un’occasione preziosa per esplorare e valorizzare il ricco patrimonio culturale di cui dispone l’Isola. (Normanno.com)
Attivista vicina alla comunità israeliana scende in piazza a Firenze per protestare contro il silenzio sugli stupri di Hamas. Ma le femministe la allontanano dal corteo. (ilGiornale.it)