‘Berlinguer”, Germano: non c’è bisogno di leader ma di chi ascolta

Roma, 16 ott. – “Berlinguer. La grande ambizione”, il film che ha aperto la diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma, è un’immersione in cinque anni di vita di un uomo che credeva ostinatamente in una rivoluzione democratica che mirava esclusivamente al bene collettivo.Il film di Andrea Segre interpretato da Elio Germano, nei cinema dal 31 ottobre, parte dal 1973, anno dell’attentato al segretario del più importante partito comunista del mondo occidentale. (Agenzia askanews)

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Il film aprirà domani, mercoledì 16 ottobre, la 19a edizione della Festa del Cinema di Roma, e sarà presentato in concorso “Progressive Cinema”. (Io Donna)

Quello sull'amatissimo leader del partito comunista è il primo film-fiction incentrato sulla sua vita pubblica e privata. Dal 1973, quando a Sofia sfuggì a un attentato dei servizi bulgari, fino all'assassinio nel 1978 del presidente della democrazia cristiana Aldo Moro. (L'Unione Sarda.it)

La grande ambizione di Andrea Segre con protagonista Elio Germano (al cinema il 31 ottobre). Con lui i produttori e anche il resto del cast, a presentarlo qui all'Auditorium Parco della Musica: Elena Radonicich, Paolo Pierobon, Roberto Citran, Andrea Pennacchi, Giorgio Tirabassi, Paolo Calabresi, Francesco Acquaroli, Fabrizia Sacchi. (Movieplayer)

Come Benigni cambiò l’immagine di Berlinguer

Quando una via sembra a tutti impossibile, è necessario fermarsi? Non l'ha fatto Enrico Berlinguer, segretario negli anni Settanta del più importante partito comunista del mondo occidentale, con oltre un milione settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori, uniti dalla grande ambizione di realizzare il socialismo nella democrazia. (MYmovies.it)

Il corpo di Berlinguer, la sua prossemica involontaria, raccontava un senso di inadeguatezza, di fatica, e anche il peso della responsabilità. Il suo corpo raccontava qualcosa, e anche in quello è stato una fonte di ispirazione". (Tiscali)

Non senza forzature del tutto anacronistiche: Berlinguer è stato talvolta presentato come l’antesignano di Tangentopoli, per la sua insistenza sulla “questione morale”, o addirittura come il profeta dell’antipolitica. (cinematografo.it)