Acca Larentia, la cerimonia diventa un'adunata fascista: saluti romani e il grido "Presente!"

Un migliaio di persone aderenti a movimenti di estrema destra si sono radunate in via Acca Larentia, nel quartiere Tuscolano, a Roma, per commemorare la strage del 7 gennaio 1978, davanti alla sezione Msi, in cui furono uccisi da un commando armato di estrema sinistra due militanti del Fronte della gioventù, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta. I manifestanti si sono raccolti nel piazzale e sulle scale dell'edificio dove, tra saluti romani e il grido "Presente!", hanno celebrato un rito che riporta ai giorni drammatici dello squadrismo e agli albori del fascismo (Repubblica Roma)

La notizia riportata su altre testate

«Camerati, attenti!», e su tutti dritti, impettiti come m… (la Repubblica)

Getting your Trinity Audio player ready... Un migliaio di “camerati, presenti” hanno fatto il saluto fascista alla commemorazione dei morti di via Acca Larenzia (Dire)

Milletrecento saluti romani, milletrecento «Presente!», milletrecento braccia alzate nella notte di Roma. Ma per la celebrazione di Acca Larenzia a Roma l’unico identificato è Marco Cardilli, 30 anni, romano. (Open)

Acca Larenzia, “Repubblica” vorrebbe riscrivere la storia. E il ricordo delle vittime diventa un «culto nero»

Anche quest'anno i militanti della destra romana non hanno mancato l'appuntamento a Via Acca Larentia. "Presente". (Repubblica Roma)

In piazza Italia si sono presentati una trentina di ragazzi del Fronte della Gioventù e dei movimenti giovanili legati a Fratelli d’Italia, poco più avanti un gruppo di antifascisti (Anpi, Udu, Cgil e tante altre sigle di associazioni e movimenti di sinistra), che ritengono i ragazzi scesi in piazza «neofascisti che evitano di svelarsi». (La Gazzetta del Mezzogiorno)

A certi giornali e a certi intellettuali di sinistra non va giù che venga ricordata la strage di Acca Larenzia e l’uccisione di tre ragazzi missini (per dirla tutta non va giù che vengano ricordati anche Sergio Ramelli e tutte le altre vittime del Msi). (Secolo d'Italia)