Auto cinesi devastanti in Europa a settembre 2024

Auto cinesi devastanti in Europa a settembre 2024
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Motorisumotori.it ECONOMIA

Dragone assatanato nell’automotive con balzi avanti da paura nel mercato europeo di settembre 2024. Stando ai dati preliminari Dataforce (fonte Automotive News), la cinese BYD schizza dal numero 38 al 30, aumentando le vendite del 187 percento a 4.825. Vecchio Continente innamorato di Seal, la Seal U e la Dolphin, che hanno aggiunto oltre 3.400 vendite al totale della Casa automobilistica. Il mito dell’auto cinese solo elettrica Dopo i dazi anticoncorrenziali Ue contro l’auto elettrica cinese, Bruxelles potrebbe sempre palesare il proprio terrore con dazi contro l’auto cinese termica, ibrida plug-in. (Motorisumotori.it)

La notizia riportata su altre testate

Con uno studio che, in parole povere praticamente certifica che saremo più poveri, e con meno possibilità di lavoro proprio a causa dell’auto elettrica. Una certezza, più che una profezia secondo il Fondo monetario internazionale al vertice della Banca Mondiale riunita a Washington qualche giorno fa, analizzando le conseguenze dello stop ai motori termici entro il 2035. (Torino Cronaca)

DayZ Frostline si è reso immediatamente protagonista, registrando vendite per oltre 300.000 copie solo nella prima settimana di lancio, dimostrando un forte interesse sia da parte dei giocatori di lunga data che dei nuovi arrivati. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Le case automobilistiche cinesi stanno puntando sulla produzione al di fuori della Cina per annullare l'effetto dei dazi Ma le auto prodotte direttamente all'esterno, anche se cinesi sarebbero formalmente locali, e quindi non soggette a dazi. (greenmove.hwupgrade.it)

Fmi, auto, shock elettrico su paesi produttori europei pesa su Pil

Ricordate i dazi sull’importazione di auto elettriche cinesi in Europa? A inizi ottobre sono stati ratificati e, a fine mese, dovrebbero entrare in vigore. Quindi è possibile che la … (Il Fatto Quotidiano)

La ripresa economica dell’Europa resta «al di sotto del pieno potenziale» ed esposta a molte incertezze. Lo afferma il Fondo monetario internazionale nel suo rapporto sulla regione, pubblicato ieri, che torna a raccomandare riforme in grado di «invertire il decennale declino della produttività e ridurre il divario del 30% del reddito pro capite con gli Stati Uniti». (Il Sole 24 ORE)

Più ridotto per Paesi come Germania, Francia e Italia, più ampio per Paesi come Repubblica Ceca e Ungheria. Il passaggio all'auto elettrica, e il conseguente molto probabile aumento della quota di mercato delle vetture costruite in Cina produrrà un impatto visibile, ma diversificato, sui Paesi produttori europei. (Tiscali Notizie)