Con la «Deauville» Alejandro De Tomaso sfidava Maserati e Mercedes

Il Sole 24 ORE ECONOMIA

Con la «Deauville» Alejandro De Tomaso sfidava Maserati e Mercedes Oggi vale tra i cinquanta e i sessantamila euro per un esemplare in ottime condizioni e la tendenza, pur senza strappi, verrà consolidata di Vittorio Falzoni Gallerani. Oggi vale tra i cinquanta e i sessantamila euro per un esemplare in ottime condizioni e la tendenza, pur senza strappi, verrà consolidata. 3' di lettura. Sul finire del 1970 Alejandro De Tomaso era sulla cresta dell'onda; da poco aveva presentato la Pantera: una quasi supercar che da sempre rappresenta, nell'immaginario di tutti gli appassionati, l'azienda che ha portato il suo nome; abbiamo detto quasi poiché il suo motore Ford da 5,7 litri, sugli esemplari di serie, non è mai stato messo in grado di sviluppare le prestazioni attese; non che la Pantera fosse lenta in assoluto ma con cotanta linea le aspettative dei suoi acquirenti si posizionavano ad un livello decisamente più alto. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altri media

''Il nostro impegno nel settore automobilistico affonda le sue radici nella storia, quella della nostra azienda e di coloro che ci ispirano. (Rai News)

L'evoluzione del mercato e la mancanza di investimenti, portarono ad un lento ma inesorabile declino della De Tomaso. Come riferito tramite una nota ufficiale, in questo periodo sono in corso diverse trattative con alcuni Stati Americani, per definire una sede possibile della De Tomaso. (Motor1 Italia)

De Tomaso P72: foto. “Traiamo ispirazione dai 'tempi d’oro' del design automobilistico americano degli anni che vanno dal 1920 al 1960 – ha spiegato il presidente di De Tomaso Automobili, Norman Choi - e dal nostro uso decennale di propulsori americani. (Auto.it)