Valentina Petrillo, prima atleta transessuale italiana della storia, è in semifinale nei 400 metri
Lo spettacolo è anche in cabina! Le migliori reazioni dei commentatori Valentina Petrillo, prima atleta transessuale italiana in gara alle Paralimpiadi, ha centrato l'accesso alla semifinale dei 400 metri nella categoria T12 (ipo-vedenti) correndo in 58.35. Leggermente inferiore al suo personale di 58.01, è uno dei quattro migliori crono di ripescaggio per il passaggio del turno. Petrillo, 51enne e bronzo mondiale in carica, si è piazzata al secondo posto in batteria alle spalle della venezuelana Alejandra Paola Perez Lopez (56.97). (Eurosport IT)
Ne parlano anche altre testate
Su X: 'Gli imbroglioni dichiarati e orgogliosi come Petrillo dimostrano che l'era della vergogna è finita. Io dico di restituire le medaglie ad Armstrong' Italy's Valentina Petrillo competes in... (Virgilio)
L'atleta italiana è in lizza per un posto nella finale dei 400 metri femminili, categoria T12, alle Paralimpiadi di Parigi. (Fanpage.it)
Petrillo, 51 anni, ipovedente da quando ne ha 14, sta affrontando la grande sfida di Parigi: è stata eliminata nella semifinale dei 400 metri, categoria T12, e adesso guarda alla sua prossima gara, quella dei 200 metri prevista per il 6 settembre. (leggo.it)
"E' il momento più importante della mia carriera", ha poi detto ripensando anche a quando aveva fallito la qualificazione per Tokyo 2020. Correndo oggi in 58"35 nella quarta batteria dei 400 metri donne T12, in cui si è piazzata seconda guadagnando l'accesso alle semifinali, l'azzurra Valentina Petrillo è diventata la prima atleta dichiaratamente transgender a gareggiare in una Paralimpiade. (Corriere Delle Alpi)
Rowling ha veementemente ribadito la sua contrarietà alla partecipazione di atlete transgender, scagliandosi contro l'italiana Valentina Petrillo, liquidata come un'imbrogliona, una truffatrice al pari di Lance Armstrong, il ciclista statunitense squalificato a vita per doping. (Quotidiano Sportivo)
(Adnkronos) – La ricerca, pubblicata su Nature Communications, condotta dall’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-In), con la collaborazione del Dipartimento Neurofarba dell’Università di Firenze, sembra portare a comprendere i processi di apprendimento percettivo visivo, tradizionalmente attribuiti all’area del cervello nota come “corteccia visiva primaria”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)