Beko Comunanza: presentato a Roma piano industriale che prevede la chiusura. Coro di no da politica e istituzioni

Di Redazione Picenotime mercoledì 20 novembre 2024 Brutte notizie quelle trapelate dall'incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla vicenda Beko. La nuova proprietà turca, ha appena presentato il proprio piano industriale che prevederebbe la volontà di chiudere, alla fine del 2025, gli stabilimenti italiani di Siena e di Comunanza con un esubero di quasi 2000 dipendenti. Dure le reazioni del Capogruppo PD Marche Anna Casini e della Segreteria Provinciale PD Piceno. (picenotime.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

«La crisi aziendale – afferma Astuti- la più grave della lombarda, è davvero preoccupante e si inserisce in quadro che vede l’economia della regione in sofferenza, come ha certificato ieri anche l’analisi di Bankitalia, e questo a fronte di una giunta immobile e in assenza di una politica industriale». (varesenews.it)

Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, sarà domani alle 15.30 davanti ai cancelli dello stabilimento Beko di Siena per incontrare i lavoratori, dopo l'annuncio della chiusura della fabbrica entro il 2025. (gonews)

Una contrarietà che segue quella sdegnata dei sindacati, che hanno commentato: «Scongiurare un piano socialmente brutale e il tentativo di saccheggio industriale operato da Beko». Fabriano – Rispedito al “mittente” il piano industriale di Beko. (QDM Notizie)

Crollo di vendite dei frigoriferi, Beko annuncia tagli: 800 lavoratori a rischio licenziamento

Gli operai avevano già manifestato più volte negli ultimi giorni, e avevano attraversato le vie cittadine in corteo per protestare contro le decisioni imminenti della multinazionale turca. Chiuderà entro la fine del 2025 la fabbrica di congelatori della Beko Europe a Siena (Collettiva.it)

Fine della produzione dei congelatori a pozzetto a Siena. 299 gli addetti ... (Virgilio)

CASSINETTA DI BIANDRONNO – Le prospettive della vigilia erano tutt’altro che rosee, vista la situazione di crisi del mercato degli elettrodomestici e le fabbriche già chiuse in Polonia e Gran Bretagna. (IL GIORNO)