Che cos’è l’UNIFIL e che cosa fa la Svizzera per preservare la pace?

Che cos’è l’UNIFIL e che cosa fa la Svizzera per preservare la pace? Un osservatore militare svizzero scruta le alture del Golan in Israele swissinfo.ch Durante un raid israeliano contro Hezbollah, nel sud del Libano, le forze di pace dell’ONU sono finite sotto tiro. SWI swissinfo.ch esamina il ruolo dell’UNIFIL e della Svizzera in questa regione instabile. 8 minuti Amal Mekki Giornalista e responsabile della redazione araba di SWI swissinfo. (Prima Pagina - SWI swissinfo.ch)

La notizia riportata su altre testate

Il primo ministro israeliano Binyamin Netanyahu si prepara a discutere con il gabinetto di sicurezza una tregua di 60 giorni con Hezbollah, mediata da Stati Uniti e Francia. L’accordo prevede il ritiro delle truppe israeliane dal Libano e il dispiegamento dell’esercito libanese a sud del fiume Litani per creare una zona cuscinetto. (Limes)

«In risposta all'attacco alla capitale Beirut e ai massacri commessi dal nemico israeliano contro i civili», Hezbollah ha lanciato «droni contro un gruppo di obiettivi militari sensibili nella città di Tel Aviv e nei suoi sobborghi», ha affermato il gruppo sostenuto dall'Iran in una dichiarazione. (Corriere della Sera)

Poco prima dell'annuncio le sirene di allarme avevano suonato sulle Alture del Golan. Hamas sosterrà un cessate il fuoco tra Hezbollah e Israele, nonostante le precedenti promesse di Hezbollah di porre fine ai combattimenti in Libano solo se la guerra a Gaza sarà finita. (Corriere della Sera)

Tra Libano e Israele scatta l'ora della tregua: Usa e Francia garanti

Bruxelles – Dopo giorni di ambiguità da parte dell’Occidente, i sette grandi del mondo sono chiamati a lanciare un segnale chiaro sul mandato di cattura internazionale emesso dalla Corte penali internazionale (Icc) nei confronti di Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro per la Difesa di Israele, Yoav Gallant. (EuNews)

E volare nel cielo sopra il palazzo presidenziale dove i jet lasciano cadere razzi di segnalazione. È la prima volta dal 2000, dal ritiro delle truppe israeliane dopo l’invasione del Libano nel 1982, neppure nel 2006 si erano spinte tanto a nord. (Corriere della Sera)

E in extremis si è consumato pure il dramma politico di un possibile golpe interno da parte dei comandanti più battaglieri, quelli che fanno capo al leader della Jihad Khalil Harb, che si opponeva all’idea della tregua per non rompere il fronte unito di Hezbollah con Hamas a Gaza. (ilmessaggero.it)