Elezioni e referendum: un maggio e giugno di voto in Calabria e non solo
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Mentre la primavera avanza, l’Italia si prepara a un intenso periodo elettorale che coinvolgerà, tra maggio e giugno, decine di Comuni e l’intero Paese per i referendum abrogativi. In Calabria, in particolare, saranno 19 i Comuni chiamati alle urne il 25 e 26 maggio per il rinnovo delle amministrazioni locali, tra cui Jacurso e Maida, mentre Lamezia Terme, capoluogo di provincia, sarà solo uno dei tanti centri interessati. La decisione, presa dal Consiglio dei ministri, prevede un doppio appuntamento: il primo turno a fine maggio e, per i Comuni con più di 15mila abitanti, un eventuale ballottaggio l’8 e 9 giugno, in concomitanza con i cinque referendum nazionali.
I referendum, che hanno già acceso il dibattito politico, riguardano temi sensibili come la cittadinanza, il lavoro e la sicurezza. Tra i quesiti, spiccano la proposta di ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza necessario per ottenere la cittadinanza italiana, il divieto di licenziamenti illegittimi, l’aumento dei risarcimenti per i dipendenti di piccole imprese licenziati ingiustamente, il ripristino dell’obbligo di causale per i contratti a tempo determinato e la reintroduzione della responsabilità del committente in caso di infortuni sul lavoro negli appalti. Temi che, seppur tecnici, toccano da vicino la vita di milioni di persone e che potrebbero influenzare l’affluenza alle urne, già messa a rischio dalla difficoltà di raggiungere il quorum.
Non solo Calabria, però. A livello nazionale, saranno 461 i Comuni coinvolti nel voto di maggio, pari al 5,8% del totale. Tra questi, spiccano nove capoluoghi di provincia, tra cui Genova e Aosta, entrambe anche capoluoghi regionali, oltre a Trento e Bolzano, città autonome con statuti speciali. In Liguria, ad esempio, Sassello sarà chiamato a eleggere il nuovo sindaco, mentre in altre regioni si voterà per rinnovare consigli comunali e giunte.
La scelta di accorpare i referendum al secondo turno delle amministrative ha sollevato non poche polemiche. C’è chi teme che l’effetto traino dei Comuni in ballottaggio possa essere limitato, rischiando di penalizzare la partecipazione ai referendum, mentre altri sottolineano le difficoltà organizzative per i seggi, già alle prese con la gestione di due tornate elettorali ravvicinate. Intanto, le scuole sono state chiuse per permettere lo svolgimento delle operazioni di voto, una decisione che, seppur necessaria, ha generato ulteriori discussioni.