“6.500 miliardi all’anno”. La Cop29 dà al cervello: i conti (folli) per il clima

“6.500 miliardi all’anno”. La Cop29 dà al cervello: i conti (folli) per il clima
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Nicola Porro INTERNO

Quando si parla di clima e di ambiente regna l’ideologia, lo sappiamo. L’integralismo più becero e peloso annichilisce il buonsenso. Terrorismo, allarmismo, castronerie di ogni tipo. Il ritornello è sempre lo stesso e difficilmente cambierà. Già dall’apertura della Cop29 non sono mancate le sparate d’autore, ma con il passare dei giorni la situazione sta esponenzialmente peggiorando. Non tanto per gli obiettivi – certamente nobili – quanto per le presunte soluzioni messe sul tavolo. (Nicola Porro)

Su altri media

«Durante questa conferenza lavoreremo per adottare nuovi target finanziari sul clima», ha detto Meloni, sottolineando che «l’intento dell’Italia sia quello di continuare a fare la sua parte». (Pagella Politica)

Fra slogan triti e ritriti, fughe in avanti e retromarce, l’intervento della premier italiana Giorgia Meloni davanti alla platea di COP 29, a Baku, non resterà certamente negli annali del vertice mondiale sui cambiamenti climatici. (Vaielettrico.it)

O meglio, è uscita dalle stanze dei negoziatori, e ha preso la forma di un documento ufficiale, uscito nella mattinata di mercoledì 13 novembre. Il nuovo obiettivo comune di finanza climatica (Ncqg), il tema di questa Conferenza delle parti, comincia, così, a prendere forma. (WIRED Italia)

Con Meloni alla Cop29 anche l’Europa può partecipare al gioco dei negazionisti

Dobbiamo utilizzare tutte le tecnologie disponibili. Non solo le rinnovabili, ma anche il gas, i biocarburanti, l'idrogeno, la cattura della Co2 e, in futuro, la fusione nucleare che potrebbe produrre energia pulita, sicura e illimitata», ha detto ieri nella missione lampo a Baku, per parlare alla Cop29, la Conferenza dell'Onu sul clima che si è aperta nella capitale dell'Azerbaigian. (ilgazzettino.it)

Il messaggio rivolto ai Paesi ricchi per sollecitarli a rispettare gli accordi per il "loss and damage", il Fondo per gli aiuti economici ai Paesi in via di sviluppo. Le proteste per la giustizia climatica hanno attraversato anche i corridoi della sede che ospita la Conferenza delle parti sul clima, per chiedere ai leader e ai governi dei 198 Paesi partecipanti di porre fine all'uso dei combustibili fossili e garantire il supporto finanziario per le azioni di adattamento e mitigazione nelle aree del mondo più colpite dagli effetti devastanti del cambiamento climatico. (la Repubblica)

Sembrava dover essere ricordato come uno scontro titanico quello di Dubai per ottenere alla Cop 28 quel vago “transition away” dai combustibili fossili. Ora, a Baku, se lo sono perfino dimenticato ed anzi hanno ricordato che è colpa dei consumatori se i petrolieri sono costretti a estrarre e vendere schifezze. (Il Fatto Quotidiano)