“6.500 miliardi all’anno”. La Cop29 dà al cervello: i conti (folli) per il clima
Quando si parla di clima e di ambiente regna l’ideologia, lo sappiamo. L’integralismo più becero e peloso annichilisce il buonsenso. Terrorismo, allarmismo, castronerie di ogni tipo. Il ritornello è sempre lo stesso e difficilmente cambierà. Già dall’apertura della Cop29 non sono mancate le sparate d’autore, ma con il passare dei giorni la situazione sta esponenzialmente peggiorando. Non tanto per gli obiettivi – certamente nobili – quanto per le presunte soluzioni messe sul tavolo. (Nicola Porro)
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Tra i temi centrali la finanza climatica e l'attuazione degli Accordi di Parigi. La Cop29, la ventinovesima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, è in corso a Baku, in Azerbaigian, dall'11 al 22 novembre 2024. (Fanpage.it)
La cifra richiesta è di 1,3 trilioni di dollari all’anno. Questo significa che i Paesi poveri hanno ritenuto inadeguata la proposta fatta preparare dall’ONU ad Australia ed Egitto in vista della COP29, e preferito sfidare il nord del mondo a rispettare l’accordo di Parigi con impegni economici più adeguati e concreti. (Vatican News - Italiano)
Un approccio troppo ideologico e non pragmatico su questo tema rischia di portarci fuori strada». Quindi sì al nucleare sicuro, senza rinunciare pregiudizialmente alle energie fossili, aumentando - beninteso - la produzione delle rinnovabili. (il Giornale)
Il messaggio rivolto ai Paesi ricchi per sollecitarli a rispettare gli accordi per il "loss and damage", il Fondo per gli aiuti economici ai Paesi in via di sviluppo. Le proteste per la giustizia climatica hanno attraversato anche i corridoi della sede che ospita la Conferenza delle parti sul clima, per chiedere ai leader e ai governi dei 198 Paesi partecipanti di porre fine all'uso dei combustibili fossili e garantire il supporto finanziario per le azioni di adattamento e mitigazione nelle aree del mondo più colpite dagli effetti devastanti del cambiamento climatico. (la Repubblica)
È molto divertente quanto succede alla famosa Cop29, quell’incontro internazionale che si occupa dell’ambiente del mondo. Sapete dove la fanno? A Baku, in Azerbaijan! E il padrone di casa, appena arrivano tutti i delegati, 50mila persone dice “il petrolio è un dono di Dio”. (Nicola Porro)
Fra slogan triti e ritriti, fughe in avanti e retromarce, l’intervento della premier italiana Giorgia Meloni davanti alla platea di COP 29, a Baku, non resterà certamente negli annali del vertice mondiale sui cambiamenti climatici. (Vaielettrico.it)