L’epica avventura fantasy di “Dragon Age: The Veilguard”
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Non uno, ma ben due divinità elfiche vogliono distruggere il vostro mondo: indovinate a chi toccherà fermarle? Paolo Paglianti Ci sono giochi di ruolo che iniziano calmi e tranquilli e ci danno il tempo di entrare nel loro universo narrativo, e dove i primi combattimenti seri arrivano dopo ore di dialoghi e tutorial. E poi c’è “Dragon Age: The Veilguard”, che dopo cinque minuti ti mette davanti a un oscuro rituale di un potentissimo mago elfico e due divinità vendicative appena fuggite dalla loro prigione eterna. (Tv Sorrisi e Canzoni)
Ne parlano anche altre testate
BioWare ha avviato un'indagine interna per scoprire chi ha fatto trapelare i dati di vendita di Dragon Age: The Veilguard. Lo studio afferma che il gioco di ruolo (che trovate su Amazon) ha ora venduto fino a un milione di copie, 500.000 in più rispetto alla cifra inizialmente dichiarata. (Spaziogames.it)
Lo ammettiamo: la nostra prima impressione su Neve in Dragon Age: The Veilguard non è stata molto positiva. A dirla tutta, non ci piaceva proprio per niente. L’ex maga di Tevinter diventata investigatrice privata ci è sembrata fredda e giudicante. (eSports & Gaming)
Dragon Age è uno di quei mostri. La saga di GDR Fantasy nata nel 2009 per le abilissime mani della BioWare, è riuscita, tra alti e bassi, a conquistarsi un posto nel Pantheon del genere conquistando i cuori di tantissimi videogiocatori, tra cui i nostri. (Tech Princess)
In un recente blog post, Electronic Arts ha spiegato la tecnologia che sta alla base della simulazione e gestione dei capelli dei personaggi di Dragon Age: The Veilguard, l'action RPG di BioWare rilasciato lo scorso 31 ottobre. (gaming.hwupgrade.it)
Il risultato finale, in quell’occasione, ci ha ricordato come un’opera debba essere analizzata senza farsi assordare dal brusio di fondo, cercando di analizzare ciò che si ha davanti e non ciò che si sarebbe voluto avere. (4news.it)
Comprassero davvero il favore delle mie recensioni ogni volta che mi è stato accusato, oggi non mi spaccherei la schiena in fabbrica otto ore al giorno. Resterei qui, comodamente seduto davanti al monitor a parlare di giocattolini e fingendo di capirne qualcosa, vivendo di quello che agli occhi di molti è il lavoro più bello e allo stesso tempo più corrotto al mondo. (Gametimers)