Quell’imbarazzante braccio di ferro
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La prima volta, lo scorso ottobre, i migranti erano una ventina, i trattenimenti in Albania furono bloccati, e si disse: colpa dei giudici. La seconda volta, a novembre, erano sette. Stesso copione, recitato con qualche decibel in più, per traferire il messaggio: non è il modello in sé che non funziona, è il pregiudizio delle toghe che lo blocca. Ad integrare il racconto fu varato, a mo’ di toppa riparatrice, il decreto migranti presentato come sfida, sempre ai giudici e come segnale di «efficienza». (La Stampa)
La notizia riportata su altre testate
C’è una Giorgia e ci sono dei giudici, ma non è X Factor. (Sky Tg24 )
Partita con intenti moralizzatori, a mano a mano che procedeva, si dimostrò non sempre tale per troppe, sfacciate e generose indulgenze, da parte di taluni Pm, definiti d’assalto per le loro idee molto avanzate, però in una sola direzione, da alimentare sospetti e polemiche. (ROMA on line)
Sottrazione di autorità o di potere, anche di fatto, ovvero privazione di credibilità. Delegittimazione. (Corriere Roma)
In capo a una settimana furiosa, tocca mettere giù alcuni punti che a noi sembrano fermi. (L'HuffPost)
Le pecche della politica, i peccati della magistratura (Start Magazine)
Le ultime puntate della telenovela governo-magistrati Nata nel 1969 e dissoltasi nel 1976 come formazione della sinistra extraparlamentare, ma sopravvissuta come testata giornalistica sino al 1982, Lotta Continua è tornata a sua insaputa fra noi in questi giorni. (Start Magazine)