Industriali europei: necessaria un’unione bancaria e dei mercati capitali entro un anno

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Economy Magazine ECONOMIA

Le principali associazioni imprenditoriali di Italia, Francia e GermaniaConfindustria, Medef e BDI – hanno lanciato un appello alle istituzioni dell’Unione Europea per accelerare la creazione dell’unione bancaria e dei mercati dei capitali. Durante il sesto forum trilaterale tenutosi a Parigi, i leader industriali hanno evidenziato l’urgenza di rafforzare l’ecosistema finanziario europeo per migliorare la competitività delle imprese del continente. (Economy Magazine)

Ne parlano anche altre testate

Il tempo è finito: o ora o mai più. «Abbiamo due mesi per prepararci all'arrivo di Trump, il momento è cruciale, rischiamo il declassamento irreversibile» è il benvenuto di Patrick Martin, del Medef francese. (ilgazzettino.it)

Bruxelles – La grande industria europea chiama le istituzioni nazionali e dell’Unione ad agire in fretta per rafforzare il settore promuovendo l’innovazione e l’autonomia strategica. (EuNews)

La prima missione all’estero del presidente francese Michel Jean Barnier sarà in Italia (Milano Finanza)

(Deruta) La Società SBP di Perugia ha ottenuto il plauso dai numerosi imprenditori e professionisti intervenuti alla giornata di confronto dell’evento formativo che ha permesso di cogliere l’opportunità di arricchire le competenze in materia di tutela e protezione del patrimonio aziendale. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Da Parigi, dove si è concluso ieri il Forum Trilaterale delle Imprese tra le tre confindustrie di Italia, Francia e Germania, rappresentate da Emanuele Orsini (Confindustria), Patrick Martin (MEDEF) e Tanja Gönner (BDI), arriva il grido d’allarme degli industriali europei e un accorato appello all’Unione Europea e ai suoi Stati membri: è necessario un cambio di passo immediato se si vuole un’Europa competitiva. (Innovation Post)

Aumentare la competitività dell’industria Ue, con un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico; ridurre i costi burocratici, rivedendo i regolamenti entro un anno; accelerare l’innovazione, arrivando al 3% del pil in R&S, sempre entro dodici mesi; stessa scadenza per rilanciare gli investimenti, cominciando a sbloccare gli 800 miliardi di euro individuati nel rapporto Draghi. (Il Sole 24 ORE)