Covid, nuova impennata di contagi: oggi in Calabria +1.140 rispetto a ieri

Covid, nuova impennata di contagi: oggi in Calabria +1.140 rispetto a ieri. Le persone risultate positive al Coronavirus sono 605929 (+1.140) rispetto a ieri.

– Catanzaro: CASI ATTIVI 1711 (46 in reparto, 9 in terapia intensiva, 1656 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 104769 (104371 guariti, 398 deceduti).

– Cosenza: CASI ATTIVI 2860 (67 in reparto, 0 in terapia intensiva, 2793 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 176192 (174807 guariti, 1385 deceduti). (Corriere di Lamezia)

Ne parlano anche altre testate

Influenza-Covid, mix micidiale: pronto soccorso allo stremo. I medici: “Picco durante le feste” E il picco dell’epidemia stagionale è ancora lontano: previsto per le feste di Natale. Secondo Fabio De Iaco, presidente del Simeu, “la situazione è drammatica un po’ ovunque”. (Fanpage.it)

Una fotografia che mostra ancora una volta la fragilità del servizio pubblico nazionale, incapace di sostenere il flusso dei pazienti che arrivano in ospedale. Solo questa mattina la piattaforma della regione Lazio ha registrato 1038 pazienti nei pronto soccorso laziali in attesa di ricovero e 500 invece nella regione del Piemonte. (Panorama)

«Influenza e Covid stanno mettendo allo stremo i pronto soccorso, con criticità non più localizzate ma diffuse anche in regioni considerate virtuose. A spigarlo all'ANSA è Fabio De Iaco, presidente della Società italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza (Simeu) che precisa: «Le difficoltà non possono che peggiorare nelle prossime settimane. (La Stampa)

Situazione critica in tutte le Regioni. "Problemi attesi ma nessuno si è organizzato per affrontare l'inverno" (la Repubblica)

Il punto di primo intervento è sotto sforzo: "Per alcuni giorni è stato intasato, continuavano ad arrivare le ambulanze e non c’erano le barelle - conferma il primario del pronto soccorso, il dottor Adolfo Pansoni -. (il Resto del Carlino)

L’arrivo dell’influenza quest’anno sta mettendo sotto pressione gli ospedali, già in affanno per mancanza di medici. I medici e gli infermieri, stremati, corrono da un paziente all’altro, cercano di rispondere a tutti, con calma, anche se il nervosismo è alle stelle e la conversazione con i parenti in ansia spesso trascende i limiti. (ilmessaggero.it)