Lo stato di Israele va espulso dalle Nazioni Unite: ormai le condizioni sono mature
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L’attacco deliberato e criminale alla Brigata Sassari e agli altri contingenti internazionali dell’Unifil costituisce una nuova inaudita tappa del percorso di Netanyahu verso la distruzione dei popoli dell’area che hanno avuto la disgrazia di vivere nella prossimità di Israele, di quella della pace mondiale e della propria autodistruzione, oggi più vicina che mai. Sono apprezzabili le parole del ministro Crosetto nel momento in cui definisce l’attacco un crimine di guerra e garantisce che l’Unifil non accetterà ricatti e minacce e continuerà ad adempiere il suo mandato, così come afferma che l’Italia non prende ordini da Israele. (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altre testate
Che la misura fosse ormai colma, bastavano i numeri a certificarlo: 42mila palestinesi morti (compresi 18mila bambini) in un anno di guerra – pardon, di invasione militare israeliana nella Striscia di Gaza – quale bilancio evidentemente sproporzionato della risposta di Tel Aviv al vile attacco di Hamas del 7 ottobre dell’anno scorso. (LA NOTIZIA)
“Quando si vedono la distruzione e le disgrazie sofferte dalla gente in guerra, non si può che voler lavorare per la pace. La nostra missione è iniziata nel 1948 con 4 armistizi, due dei quali si sono diventati trattati di pace. (Prima Pagina - SWI swissinfo.ch)
Qualunque decisione comunque viene presa dalle Nazioni Unite, penso che la prossima settimana si troveranno per parlare di questa cosa" : queste le parole del ministro Guido Crosetto dopo gli attacchi israeliani alle basi italiane della missione Unifil in Libano. (il Giornale)
Due attacchi in due giorni contro basi Unifil, da parte di Israele, stanno facendo crescere la preoccupazione anche per i militari italiani impiegati nella missione Onu in Libano. (Virgilio Notizie)
GERUSALEMME — Se non annunciato, di certo neanche arrivato di sorpresa. Commenta così l’attacco israeliano sul quartier generale dell’Unifil a Naqoura, nel sud del Libano, Andrea Tenenti, da anni portavoce della missione delle Nazioni Unite nell’area. (la Repubblica)
Le accuse – che hanno subito sollevato accese reazioni diplomatiche nei Paesi che partecipano alla missione – sono giunte dal portavoce della forza di pace Andrea Tenenti. Unifil, la forza di pace delle Nazioni Unite nel Libano sud, si è trovata esposta al fuoco dei militari israeliani che da circa 10 giorni sono impegnati in quella zona in una vasta operazione terrestre anti-Hezbollah. (QUOTIDIANO NAZIONALE)