Muore nel Lazio Bonaria Manca, artista pastora di Orune ambasciatrice dell'Unesco
Sempre nel novembre 2015 il Ministero dei Beni Culturali ha decretato lo Studio d'artista della Casa dei Simboli (l'Isola di Bonaria del documentario) e oggi è una Casa Museo.
Aveva 95 anni Bonaria Manca, l'artista «pastora» di origini sarde, morta nella notte tra il 16 e il 17 ottobre a Tuscania nella Tuscia laziale, dove ha lasciato la sua casa museo.
Attraversare quelle stanze significa fare un viaggio che inizia dall'infanzia trascorsa nella natia Orune, fino ad arrivare a Tuscania, dove Bonaria Manca si era trasferita nel 1957.
«Dalla Sardegna alla Tuscia l'imperturbabile e fuori dal tempo Bonaria Manca ci ha lasciato, nei dipinti e sulle pareti della sua casa, il sogno di un mondo da lei vissuto e da noi perduto vivendolo per noi e trasferendolo nella pittura. (La Nuova Sardegna)
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"Dalla Sardegna alla Tuscia l'imperturbabile e fuori dal tempo Bonaria Manca ci ha lasciato, nei dipinti e sulle pareti della sua casa, il sogno di un mondo da lei vissuto e da noi perduto vivendolo per noi e trasferendolo nella pittura. (L'Unione Sarda.it)
Il critico d’arte Vittorio Sgarbi di lei aveva già detto: «Bonaria è sorretta da uno straordinario spontaneismo multiforme che la fa vivere nel presente con il proprio mondo bambino». La pittrice “pastora” aveva infatti scelto Tuscania come seconda casa assieme alla sua famiglia; se ne è andata questa notte all’età di 95 anni. (Leggo.it)
A darne l’annuncio, l’amministrazione comunale. Tuscania - Se ne è andata questa notte a 95 anni - A darne l'annuncio l'amministrazione comunale. Condividi la notizia:. . . . . . Tuscania – (b.b.) – E’ morta Bonaria Manca. (Tuscia Web)
“All’1,30 di stanotte ci ha lasciati Bonaria Manca, nostra concittadina, artista pluripremiata di fama internazionale dall’animo gentile, che ha saputo trasmettere attraverso la sua arte le tradizioni culturali della sua terra natia”. (la Repubblica)
Nel 2000 era stata nominata ambasciatrice dell’Unesco; nel 2015 le era stato dedicato il documentario L’Isola di Bonaria di Jo Lattari per la regia di Luigi Simone Veneziano. Le opere dell’«artista pastora», come era soprannominata, sono state esposte a Roma, Torino, Viterbo, Cagliari, Parigi, Lione, Ginevra, Marsiglia, Salonicco... (Corriere della Sera)
Bonaria diceva del suo talento: “Sarà una grazia di Dio, era tutto dentro di me. Bonaria aveva visto le sue opere acclamate in tutto il mondo ma nella sua vena artistica c’era un legame con le sue radici sarde. (vistanet)