Bangladesh, rivolta degli studenti: 50 morti ed edifici in fiamme, cosa sta succedendo a Dacca

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Le proteste studentesche in corso in Bangladesh vanno avanti da settimane, portando morte e distruzione, soprattutto nelle vie della capitale, Dacca, a causa di un'inaspettata escalation delle manifestazioni. La situazione sembra ormai fuori controllo, e diverse importanti università del paese hanno deciso di chiudere a tempo indeterminato fino a quando le tensioni non si saranno allentate. Nonostante gli scontri siano stati registrati solo negli ultimi giorni, la causa scatenante dei disordini è molto più antica, addirittura del secolo scorso. (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altri media

La situazione rimane tesa, con ulteriori proteste previste nei prossimi giorni mentre la comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione. Le manifestazioni, che hanno coinvolto migliaia di persone, sono state accolte con una violenta repressione da parte delle forze dell'ordine. (Panorama)

Cartelli contro la “dittatura” e cori contro il primo ministro Sheikh Hasina: questi alcuni dei temi portanti della manifestazione che i cittadini bengalesi, in gran parte giovani, hanno messo in atto a Milano, in Piazza Duomo, contro le violenze effettuate sugli studenti in Bangladesh nelle ultime ore, nelle proteste studentesche contro il Governo. (Il Sole 24 ORE)

Meda. "Quello che sta succedendo è drammatico". (MBNews)

Studenti assaltano carcere in Bangladesh, liberati «centinaia» di detenuti

Sale a 50 morti il bilancio delle vittime delle proteste studentesche in corso in Bangladesh. Sono oltre 700 le persone rimaste ferite negli scontri, tra cui 104 agenti di polizia e 30 giornalisti. (Tuttosport)

Non cessano le proteste studentesche contro le norme sull’assunzione del servizio civile. Oltre 700 le persone ferite (tra di esse anche forze dell’ordine e giornalisti) in 26 dei 64 distretti del Paese. (L'Opinione delle Libertà)

Dal 1° luglio il Bangladesh è scosso da un movimento di protesta studentesco che chiede una riforma delle assunzioni nella pubblica amministrazione, sullo sfondo di una grave crisi occupazionale tra i laureati di questo Paese di 170 milioni di abitanti. (Corriere del Ticino)