Valentine Debord: "Su automotive ritardo di dieci anni, Stellantis investa in ricerca e sviluppo"

Valentine Debord: Su automotive ritardo di dieci anni, Stellantis investa in ricerca e sviluppo
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La Gazzetta del Mezzogiorno ECONOMIA

La crisi che sta subendo il settore dell’automotive a livello europeo, soprattutto la Germania, è dettata dal fatto che “si producono grandi auto che però non corrispondono alla domanda di mercato”. La sfida per i gruppi come Stellantis o Renault è quella di mantenere in Europa lo sviluppo e la ricerca sulla tecnologia per l’elettrico e le batterie in modo “da non dover solo importare quanto prodotto dalla Cina”. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

La notizia riportata su altri giornali

Sono Cgil Cisl e Uil a lanciare un appello visto che la maggior parte di questi lavoratori, è stata licenziata: "i primi a pagare la crisi sono stati i lavoratori in somministrazione, non sono stati rinnovati i contratti in scadenza o sono state interrotte le missioni di chi aveva un contratto a tempo indeterminato con l’agenzia. (LA NAZIONE)

La ricetta per frenare la crisi del mercato auto? Un’iniezione da 4 miliardi di euro per i fornitori di componenti per l’industria automobilistica che stanno vivendo una fase complicata. (Rinnovabili)

“L’attuale situazione di stallo nel confronto al Mimit, il taglio di risorse pubbliche e la mancata presenza dei vertici di Stellantis, richiedono l’assunzione di una responsabilità non più rinviabile dopo lo sciopero e la manifestazione nazionale dei lavoratori del settore auto” ‒ scrivono i tre segretari generali a sostegno della richiesta di convocazione, concludendo che ‒ “In assenza di un riscontro positivo ci vedremo costretti all’auto-convocazione con i lavoratori del settore presso Palazzo Chigi”. (Fiom-Cgil)

Crisi auto, cura da 4 miliardi dei fornitori tra tagli di forza lavoro e razionalizzazioni

"Al di là della tifoseria di stampo politico, dovrebbe essere ormai chiaro ai più che l'attuale Governo di destra non ha proprio nulla di patriottico. Riceviamo e pubblichiamo: (newsbiella.it)

Nel 1985, oltre il 92% dei ventenni desiderava acquistare un’auto (e poi la acquistava); oggi siamo al 29%. Tuttavia, sarebbe stato più gestibile se le misure fossero state avviate dieci anni fa, quando i segnali di un declino iniziavano a diventare evidenti. (Primonumero)

Grandi manovre tra i fornitori europei di auto per trovare rimedio alla crisi. Processo nel quale devono contrapporsi all'avanzata della Cina, dove nel frattempo i colossi del settore spremono sempre di più i propri fornitori per abbassare i prezzi. (QuiFinanza)