Manovra, anche i piccoli editori pagheranno la web tax sui ricavi dalla pubblicità online. La Fieg: “Stupore e amarezza, è una beffa”

Manovra, anche i piccoli editori pagheranno la web tax sui ricavi dalla pubblicità online. La Fieg: “Stupore e amarezza, è una beffa”
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Il Fatto Quotidiano ECONOMIA

L’allargamento della web tax alle piccole e medie imprese, previsto dalla legge di Bilancio per il 2025, colpirà inevitabilmente anche i giornali che realizzano ricavi dalla pubblicità online. La Federazione italiana degli editori (Fieg) esprime per questo “stupore e amarezza” e auspica “un intervento correttivo del Parlamento che eviti la beffa di una nuova tassazione sulle imprese italiane del settore, le stesse imprese che si intendeva tutelare e salvaguardare“. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

Le due novità, annunciate alla stampa dal viceministro dell’economia e delle finanze Edoardo Leo, sono state ora messe nero su bianco nel testo della Manovra di bilancio per il 2025 appena firmata dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, e trasmessa alle Camere per la discussione e la sua definitiva approvazione. (Engage)

Le piccole imprese italiane pagano ogni anno 24,6 miliardi di tasse, mentre le 25 multinazionali del web presenti in Italia versano solo 206 milioni. (Qdpnews.it - notizie online dell'Alta Marca Trevigiana)

Nei fatti molte delle aziende che operano nel settore digitale saranno soggette a una doppia tassazione: oltre a Ires, Irap e tutte le altre gabelle previste dalla legge, dovranno versare allo Stato anche il 3% del loro fatturato. (Today.it)

Nel testo della Manovra 2025 c’è una riga che affossa un intero settore: il problema della Web Tax

Con la manovra 2025 il governo ha previsto l’ampliamento della platea dei soggetti sottoposti alla web tax eliminando le soglie di fatturato. In subbuglio le società del settore. Fatti, numeri e polemiche Ecco come il governo estende la Web tax (Start Magazine)

Parola di Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, uno dei politici sicuramente più attivi nell’impegno di far pagare le tasse ai giganti del web. E, nell’intervista a QN, non rinuncia alla stoccata polemica: "Vedo troppi addetti alle relazioni istituzionali delle big tech che fanno azioni di lobby sui miei colleghi parlamentari. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Prima questa tassa era riservata solo alle Big Tech, le società che avevano un fatturato globale di almeno 750 milioni di euro. (Fanpage.it)