Sofisticato, spavaldo, dandy Ritratto di Giovanni Gastel

Bello e spavaldo era Giovanni, pronto a sfidare la vita, nello spirito di un dandy.

Una delle predilette, fra le ultime, Melania Dalla Costa, rivela questo stato di incantamento trasmesso da Giovanni: «Giovanni Gastel dice sempre di avermi scelta perché ho dei tratti che gli ricordano quelli di Claudia Cardinale e di quelle attrici lì.

Non c'è stato, nonostante, nella sua tenerezza, Lamberto mi ricordasse un leggendario miracolo di Padre Pio che avrebbe salvato la vita a Giovanni cinquenne. (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altre fonti

Un oggetto qualsiasi o una copertina di Vogue, davvero non importa: in ogni fotografia metto tutto me stesso, come se tutta la mia vita si risolvesse lì» (La Stampa)

Allo stesso tempo, pur essendo fotografo di fama mondiale, si è sempre mostrato molto disponibile, gentile e disposto a collaborare. Contattato dalla fotografa fariglianese Alessandra Botto, aveva ricoperto infatti il ruolo di presidente di giuria nelle ultime due edizioni del concorso fotografico "Obiettivo Calanchi", organizzato dall'Associazione Calanchi di Clavesana. (Unione Monregalese)

Pian piano arriva il successo e la celebrità e l’affetto di tanti vip come Mara Venier, a cui era legato da un’amicizia di lunga data. Un dolore immenso per la conduttrice, che dice: “Da oggi sarò ancora più sola”. (Yeslife)

Giovanni Gastel nasce a Milano il 27 dicembre 1995, aveva 65 anni ed era del segno zodiacale del Capricorno. Ultimo dei sette figli di Giuseppe Gastel e Ida Visconti di Modreone, e dunque nipote del celebre regista Luchino Visconti. (Puglia 24 NEWS)

A 17 anni il primo scatto e quel nascere di una passione che lo accompagnerà per tutti gli anni Settanta nello studio in un seminterrato. Voleva fare il liceo artistico, ma il padre gli impose il classico e Giovanni non fu mai un secchione. (QUOTIDIANO.NET)

Come se non bastasse aveva anche uno zio celebre: Luchino Visconti, frequentato fin da ragazzo nella villa di famiglia a Cernobbio sul lago di Como. Rigore, studio, adesione totale all’opera che deve diventare il centro dell’universo e anche il contenitore di ogni messaggio di sè al mondo (Rivista Studio)