Elezioni Usa 2024, quando si conosceranno i risultati e perché potrebbero volerci giorni

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Introduzione Tutti gli occhi sono puntati sugli Stati Uniti. Martedì 5 novembre si vota per eleggere il nuovo presidente: i candidati sono diversi, ma di fatto è una sfida a due tra Kamala Harris e Donald Trump. Per conoscere il risultato bisognerà aspettare un po’ di tempo, forse anche più dei quattro giorni necessari per decretare il nuovo inquilino alla Casa Bianca nel 2020, specie se la gara resterà un testa a testa nei sette Swing States, gli Stati in bilico, decisivi ogni volta per il verdetto. (Sky Tg24 )

La notizia riportata su altre testate

Verrebbe da pensare che in fondo siano fatti loro, però sappiamo che la questione non può essere liquidata con un’alzata di spalle, perché le decisioni prese oltreoceano riguardano anche noi. Fra quattro giorni sapremo come andrà a finire la sfida su chi varcherà la porta, pacificamente, di Capitol Hill. (Tiscali Notizie)

– La notte delle elezioni Usa si avvicina e sale la tensione nell’attesa del verdetto che sancirà il nome del 47esimo presidente degli Stati Uniti. La situazione attuale negli States è complessa, e risulta difficile fare previsioni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

I momenti salienti della campagna elettorale per le elezioni presidenziali Usa del 5 novembre, condensati in poco meno di 5 minuti: dal ritiro di Joe Biden dopo il disastroso dibattito del 27 giugno all'attentato contro Donald Trump; dalle battute virali di Kamala Harris su armi e cannabis alla bufala del candidato repubblicano sugli immigrati che mangiano cani e gatti; fino alle supercelebrità che sono scese in campo per i due contendenti, come Elon Musk per Trump e Bruce Springsteen per Harris. (Corriere TV)

Elezioni USA 2024, chi è in vantaggio tra Trump e Harris nei sondaggi e chi vince alla Camera e al Senato

Lasciate perdere l’Umbria. The Donald ha infatti annunciato due grandi cambiamenti, sulla guerra in Europa e sulla guerra commerciale con l’Europa, che ci riguardano da vicino. (Corriere della Sera)

Del resto sociologi e politologi ce lo ripetono da anni: il divario non è solo politico, è una sorta di faglia sociale, un confine netto che separa due universi, due geografie della modernità. Siamo ancora lì, immersi nella vecchia dicotomia popolo-élite che una recente ricerca del New York Times dipinge ormai come un dato strutturale. (Il Dubbio)

Sarebbe la prima volta nella storia. Il controllo di Camera e Senato, invece, potrebbe invertirsi, passando dai Repubblicani ai Democratici e viceversa. (Fanpage.it)