Guasto agli impianti di Roma Termini e Roma Tiburtina, diversi treni cancellati
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Una giornata da dimenticare per chi viaggia in treno. A partire dalle 6:30 di questa mattina, mercoledì 2 ottobre, la circolazione ferroviaria è stata praticamente paralizzata a causa di un grave guasto agli impianti delle stazioni di Roma Termini e Roma Tiburtina. La disconnessione simultanea dei due snodi principali ha causato disagi enormi, coinvolgendo migliaia di pendolari e viaggiatori in tutta Italia (AbitareaRoma)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Lo stop è iniziato alle 6.30 a seguito di una disconnessione degli impianti e dopo l'intervento dei tecnici di Rfi il gruppo Ferrovie dello Stato fa sapere che la circolazione ferroviaria è in graduale ripresa. (ROMA on line)
“È doveroso per Rete ferroviaria italiana scusarsi per i disagi della giornata. Stamattina è avvenuto un guasto raro che ha colpito la cabina elettrica che alimenta l’impianto di circolazione nel nodo di Roma (Il Sole 24 ORE)
In 15 anni il trasporto regionale di Trenitalia ha vissuto un periodo di vera e propria rivoluzione, non solo per quanto riguarda i nuovi treni, ma anche per i servizi, sempre più improntati sull’intermodalità, insieme a un comfort che nel tempo ha raccolto il giudizio positivo dei passeggeri e il riconoscimento degli stakeholder. (Il Giornale d'Italia)
Siamo una grande azienda non accettiamo che questo tipo di guasti possa avvenire comportando in alcuni momenti della giornata, dove c'è grande congestione di traffico – soprattutto in alcune aree, come nel nodo di Roma – degli effetti che non sono accettabili per garantire il diritto alla mobilità delle persone". (LA STAMPA Finanza)
Informazioni? Zero, qualcuno ci ha anche detto 'Prova a vede' se riesci a parti''. 'Dovevamo partire alle 9.35 per Venezia ma il treno è stato cancellato. (Adnkronos)
Ritardi che potrebbero arrivare fino a 240 minuti, come avverte Trenitalia sul suo sito. Mentre sono una quarantina gli Alta Velocità e gli Intercity che hanno ritardi superiori ai 60 minuti. (La Gazzetta del Mezzogiorno)