Giustizia, il Csm boccia la riforma sulla separazione delle carriere

Il plenum del Consiglio superiore della magistratura ha approvato un parere nettamente critico sul ddl costituzionale attualmente all'esame dell'Aula della Camera. Secondo la proposta votata a larga maggioranza, la separazione delle carriere "non trova riscontro nella giurisprudenza costituzionale" e non si comprende in che modo "possa contribuire a migliorare qualità ed efficienza della giurisdizione" ascolta articolo Il Consiglio superiore della magistratura boccia la riforma sulla separazione delle carriere e sull'istituzione di un doppio Csm e di un'Alta Corte disciplinare. (Sky Tg24 )

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Con 24 voti, compresi quelli di tutti i membri togati (oltre a due laici e due membri di diritto), il Csm ha approvato un parere particolarmente critico nei confronti della riforma della Giustizia contenuta nel disegno di legge costituzionale del governo, appena approdato alla Camera (NT+ Diritto)

Dopo sei mesi di discussione in commissione Affari Costituzionali, l’accordo di maggioranza era di non presentare emendamenti in aula alla Camera che potessero rallentare l’iter di una delle riforme che il governo Meloni punta a portare a casa nel 2025, il ddl costituzionale che separa le carriere dei magistrati requirenti e giudicanti e istituisce due distinti organi di autogoverno: il Consiglio superiore della magistratura giudicante e il Consiglio superiore della magistratura requirente. (LA NOTIZIA)

Arriva in aula alla Camera la riforma della giustizia che comprende la separazione delle carriere della magistratura e contestualmente il Csm si prepara, con una mozione, ad esprimere parere contrario in quanto è una riforma che "non trova riscontro nella giurisprudenza costituzionale" e non si comprende in che modo "possa contribuire a migliorare qualità ed efficienza della giurisdizione". (la Repubblica)

Giustizia, retromarcia di Forza Italia: niente emendamenti

L'organo di autogoverno delle toghe ha approvato il documento di maggioranza: bocciata la proposta alternativa, dai toni favorevoli alla riforma e firmata dal laico di Fratelli d'Italia Felice Giuffrè (Il Fatto Quotidiano)

No alle divisioni durante il giubilo bipartisan per il ritorno a casa di Cecilia Sala. Non ci si può spaccare anche sulla separazione delle carriere in magistratura: solo perché Fi ha a cuore di escludere i membri laici dal sorteggio in Csm, mentre peraltro il sistema dei dadi rimarrebbe comunque per i togati. (la Repubblica)

La giornata di ieri ha avuto una dimensione distopica per quel che riguarda la giustizia italiana. La realtà andava da una parte, la narrazione si muoveva in senso inverso. (il manifesto)