Juventus, Locatelli: "Determinante un mio errore, ma non sappiamo gestire le partite"
Da nuovo capitano della Juventus non avrà modo di provare ad alzare la Supercoppa Italiana, ma Manuel Locatelli nel dopopartita della semifinale persa contro il Milan non ha perso la lucidità. Da un suo errore che ha causato il rigore per il Milan la Juventus non ha più saputo reagire dimostrando qualche limite già palesato in campionato: "Ho fatto un errore determinante - ha sottolineato Locatelli a Mediaset -, ho sbagliato perché non ho visto Pulisic che arrivava. (Sport Mediaset)
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Locatelli ha parlato a Sport Mediaset per commentare la sconfitta della Juve contro il Milan in Supercoppa Italiana. COSA NON HA FUNZIONATO – «Ho fatto un errore determinante. Ho sbagliato e non ho visto Pulisic che arrivava, un errore che ha dato la forza a loro e non siamo riusciti a reagire. (Milan News 24)
Bruttissimo voto per ManuelLocatelli contro il Milan, è stato da 4 per La Gazzetta dello Sport: "Emblema di una squadra che non sa tenere alta la tensione per 90’. Non fa male, ma il fallo da rigore è troppo ingenuo". (SOS Fanta)
Manuel Locatelli è intervenuto ai microfoni di Mediaset. Le sue considerazioni: "Sicuramente io ho fatto un errore determinante, nel senso che per il momento della partita ho sbagliato, non ho visto Pulisic che arrivava, quindi sicuramente quello è stato un errore che ha dato forza a loro. (Tutto Juve)
Al termine della gara tra Juventus e Milan, è intervenuto in conferenza stampa, Manuel Locatelli. ''Credo che abbiamo fatto un ottimo primo tempo, poi io ho fatto un errore che ha condizionato la partita e da lì non siamo riusciti a reagire. (Bianconera News)
Ancora un nazionale, ancora un errore, Manuel Locatelli come Andrea Cambiaso, un nazionale, un ragazzo bravo e onesto che ha ammesso l'errore che ha riaperto il match come Cambiaso aveva ammesso l'errore contro il Lecce, nessuno va crocifisso si sbaglia, ma serve maggiore attenzione e cattiveria a partire dalle prossime partite. (Tutto Juve)
FRATTESI ROMA – C’è un sogno ancora da esaudire e una realtà da considerare, quasi come fosse una montagna da scalare. Una montagna fatta di soldi: tanti, tantissimi. Quelli richiesti dall‘Inter per cedere un centrocampista importante per le rotazioni di Inzaghi, ma non fondamentale; almeno, non tanto quanto Barella e Mkhitaryan, titolari inamovibili nelle gerarchie della mediana nerazzurra. (Europa Calcio)