"Incidente" al museo: bimbo rompe un vaso di 3.500 anni

Un minimo spostamento, una frazione di secondo, e un raro e antico vaso finisce in frantumi. Un bambino di quattro anni, che stava visitando il Museo Hecht di Haifa, in Israele, ha fatto accidentalmente cadere un vaso risalente a 3.500 anni fa, reso unico proprio dal fatto di essere ancora intatto. Il reperto era vicino all'ingresso senza protezioni, esposto senza protezioni e barriere come da indicazioni del museo che "ritiene che ci sia un fascino speciale nel mostrare reperti archeologici senza ostruzioni". (Today.it)

La notizia riportata su altri giornali

Il piccolo era “curioso di sapere cosa ci fosse dentro” il vaso, e l’ha quindi “tirato leggermente verso di sé”, ha raccontato il padre alla BBC. Al piccolo, e alla sua famiglia, è stato regalato un tour gratuito (LAPRESSE)

Il centro estivo si svolgerà presso i Musei Civici di Velletri dal 2 al 6 settembre dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 14.00 e sarà rivolto a bambini dai 4 anni in su. VELLETRI (Luciana Vinci) – Le iniziative dei Musei Civici Velletri dal 2 al 6 Settembre 2024. (Cronache Cittadine)

Un bambino di 5 anni ha accidentalmente urtato e fatto cadere una giara antica di 3.500 anni durante una visita al Museo Hecht di Haifa, nel nord di Israele. L'incidente ha causato la rottura della giara in più pezzi. (ilmessaggero.it)

Il vaso era esposto vicino all’ingresso del museo, senza protezioni o barriere, perché la curatela del museo ritiene che ci sia un “fascino speciale” nel mostrare i manufatti “senza ostruzioni”. Il reperto, risalente all’età del Bronzo, era particolarmente raro proprio perché intatto. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Un bambino di quattro anni, che stava visitando il Museo Hecht di Haifa, in Israele, ha fatto accidentalmente cadere un vaso risalente a 3.500 anni fa, reso unico proprio dal fatto di essere ancora intatto. (Il Sole 24 ORE)

Il padre del bambino ha detto di essere rimasto «sotto shock», quando si è reso conto di che cosa aveva combinato suo figlio, e di avere pensato inizialmente: «Non può essere stato lui». (Vanity Fair Italia)