L’affondo di Meloni al sindaco: “Da te una doppia faccia”. E Ugolini: “Stop occupazione Pd”
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– “Diffidate da chi ha una faccia in pubblico e un’altra in privato. A Lepore, e vale per tutti, io chiedo coerenza”. Probabilmente non chiedevano invece di meglio gli oltre mille militanti che oggi al Savoia hanno assistito alla dura reprimenda del premier Giorgia Meloni al sindaco di Bologna. Il terreno da lotta nel fango istituzionale è ancora strascico dei fatti di sabato, con gli scontri collettivi-polizia e Lepore che ha accusato “Roma” di aver inviato “300 camicie nere” a Bologna (per il corteo di estrema destra che ha acceso la super miccia). (il Resto del Carlino)
Ne parlano anche altre testate
In una Bologna ferita dalla guerriglia di sabato pomeriggio e strattonata dalle parole del sindaco Matteo Lepore che straparla di camicie nere sfidando il Viminale, i leader del centrodestra sono sul palco dell'hotel Savoia Regency per la volata finale alla candidata alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, Elena Ugolini. (Secolo d'Italia)
Giorgia Meloni non le manda a dire. (Liberoquotidiano.it)
Lo abbiamo visto accadere molte volte, dicevano che non era possibile che l'Italia avesse un governo di centrodestra e per di più guidato da una donna. 'Molti dicono che il centrodestra e Elena non hanno possibilità di vincere in Emilia Romagna. (La Pressa)
La destra che si ritrova a Bologna (Giorgia Meloni è in video-collegamento, complici i ritardi negli impegni romani) sostiene Elena Ugolini, che qui domenica ha una sfida proibitiva contro il dem Michele De Pascale alle Regionali, ma ha la testa altrove, … (Il Fatto Quotidiano)
"Consentite anche a me di esprimere la mia totale solidarietà agli uomini e alle Forze dell'ordine che ieri a Bologna hanno affrontato i soliti violenti, tra lanci di petardi e sassi, rischiando la loro incolumità. (Adnkronos)
Parola di uno dei tanti sostenitori di Fratelli d’Italia che hanno riempito l’hotel Savoia d Bologna per la chiusura della campagna elettorale del centrodestra. Sul palco ci sono tutti i leader di partito. (Il Fatto Quotidiano)
