Giulia Cecchettin, nel suo liceo il preside dice no al minuto di rumore: “Meglio il silenzio”

I movimenti studenteschi chiedevano di organizzare “un minuto di rumore” in ogni classe nel giorno dell’anniversario dell’omicidio di Giulia Cecchettin. Ma il preside del liceo Tito Livio di Padova ha detto “no”. Niente rumore, meglio il silenzio, o al massimo una candela accesa sul balcone di casa. Con questo invito il dirigente dell’istituto in cui studiò Giulia ha respinto ogni ulteriore richiesta. (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Una scena che non si è ripetuta però al liceo dove Giulia aveva frequentato gli anni delle superiori, perché il Preside ha detto no. (Fanpage.it)

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Un anno dall’omicidio di Giulia Cecchettin (TV2000)

Nel 2023 ce ne sono stati 120, uno ogni tre giorni, per intenderci, un dato analogo a quello degli anni scorsi sebbene nel 2023 siano diminuiti del 6%. A parlare è Francesco Menditto, procuratore a Tivoli e uno dei magistrati italiani più impegnati e sensibili sul problema della violenza di genere. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Giulia Cecchettin, no al minuto di rumore nel suo liceo: polemica

Il preside del Tito Livio ha diramato una circolare invitando a vivere il ricordo in forma privata, scatenando così le proteste degli studenti e sollevando una bufera politica. E così mentre l’Università organizzava una commemorazione ufficiale, al liceo classico di Padova dove la giovane aveva studiato la cerimonia non c’è stata. (ilgazzettino.it)

Il giovane sarebbe caduto dal terzo piano dell’immobile e, sebbene non si escluda alcuna ipotesi, le prime indicazioni investigative propenderebbero per un gesto volontario. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione. (Virgilio Sapere)