Nucleare: è vero Rinascimento?

ISPI INTERNO

È quasi luogo comune parlare di “Rinascimento nucleare” per indicare il nuovo interesse che si sta diffondendo nel mondo nei confronti dell’energia nucleare. Questa consentirebbe di meglio affrontare le tre grandi sfide che caratterizzano, sia pure con modi e tempi diversi, i sistemi energetici di tutti i Paesi: cambiamento climatico globale, sicurezza energetica e competitività. L’energia nucleare nel suo ciclo produttivo non provoca emissioni di gas climalteranti; richiede quantità limitate di combustibile – quasi sempre uranio arricchito – che può essere facilmente stoccato e posto a riserva per tempi migliori; infine, consente la produzione di energia elettrica con costi che, almeno così accadeva nel passato, sono inferiori a quelli di molte altre fonti di energia. (ISPI)

Ne parlano anche altri giornali

Sul ritorno al nucleare il governo ci prende in giro, vi spiego perché (Today.it)

Il Piano Nazionale integrato Energia e Clima (Pniec) che il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica consegnerà a Bruxelles entro giugno, ci sarà dunque anche l’atomo, con la fissione prevista con i mini-reattori già intorno al 2030 e l’energia da fusione che arriverà a ridosso del 2050. (ilmessaggero.it)

A seguito dei crescenti allarmi sul cambiamento climatico e della crisi nel settore energetico per il conflitto Russia-Ucraina, l’energia nucleare è tornata alla ribalta. (LA STAMPA Finanza)

«Riporterà anche analisi di scenario contenenti una possibile quota di energia prodotta da fonte nucleare nel periodo 2030-2050» ha affermato Pichetto. (Economy Magazine)

L’idea dell’esecutivo è che a regime nel nostro Paese potrebbero entrare in funzione 15-20 mini reattori nucleari, in sigla SMR, strategicamente dislocati sul territorio nazionale così soddisfare in primo luogo le esigenze dei settori industriali più energivori, come per esempio la siderurgia, per poi diffondersi ulteriormente. (Nicola Porro)

Un tema che ha ripreso slancio subito dopo l'inizio della guerra in Ucraina che ha messo l'Europa di fronte all'indubbia e immensa questione energetica che l'attende nei prossimi decenni. La voglia è tornata e per certi versi non se n'è mai andata del tutto. (L'HuffPost)