Lite Ramazzotti-Virzì, la procura di Roma apre un'indagine

La procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione alla maxi lite tra il regista Paolo Virzì e la sua ex compagna Micaela Ramazzotti, avvenuta il 17 giugno in un ristorante all'Aventino. Alla lite hanno preso parte anche la figlia del regista e il nuovo compagno dell'attrice. Il fascicolo di indagine al momento è a modello 45, senza indagati e ipotesi di reato, e le posizioni dei coinvolti sono al vaglio dei pm che hanno ricevuto una prima informativa dai carabinieri. (Adnkronos)

Se ne è parlato anche su altri media

Dopo la rissa al ristorante (lunedì 17 giugno), le dichiarazioni di lei, scattano le misure cautelari. Lo scontro a suon di comunicati non si placa e ora tra il regista Paolo Virzì e l’ex moglie, l’attrice Micaela Ramazzotti, è guerra totale. (La Stampa)

Paolo Virzì ha la faccia da Piddì. Una faccenda fisiognomica, certo – “La faccia da comunista ce l’ha” – ma, anzitutto, un documento di coscienza. (Nicola Porro)

Poi gli insulti e le minacce", dice l'attrice. Lo riporta l'Adnkronos: "Una battuta che sapeva di provocazione. (Fanpage.it)

La lite al ristorante tra Michela Ramazzotti e Paolo Virzì? Meglio di un film di Woody Allen: è l’occasione per il regista di rilanciare la sua carriera a un punto morto?

Il caso della furibonda lite fra il regista Paolo Virzì e l'ex moglie Micaela Ramazzotti, con la richiesta dell'uomo di applicare il Codice Rosso a sua tutela, ha attivato l’attenzione di tante vittime silenziose mai informate sui propri diritti e fatto pervenire numerose segnalazioni e richieste di assistenza ai responsabili del contatto blu 1523 e segnalazioni all’e-mail sos@1523. (ilmattino.it)

A Paolo Virzì -secondo chi scrive il più grande regista italiano vivente- autore di capolavori come “My Name is Tanino”, “Caterina va in città”, “Ferie d’agosto” e molti altri, è accaduto il contrario: è lui, il regista, ad essere entrato dentro uno dei suoi film. (MOW)

«Merda! Fai schifo». Con tutta evidenza, l'idioma ignora di essere stato scaricato, come delle qualsiasi acque nere, da una colta, illuminata lingua di sinistra normalmente gonfia di certezze. Eppure, anche il più irreprensibile degli intellettuali, il più coscienzioso degli elettori, il più illuminato dei registi, quando sbrocca, sbrocca in burino. (il Giornale)