Parmacotto e Salumifici GranTerre si uniscono: nasce un gigante da 1,1 miliardi di fatturato
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Salumifici GranTerre e Parmacotto si uniscono per dare vita a un gigante dei salumi da 1,1 miliardi di euro di fatturato. GranTerre – il gruppo nato cinque anni fa dall’aggregazione di Grandi Salumifici Italiani e Parmareggio, che vende nei settori salumi, formaggi stagionati, burro e piatti pronti con marchi come Parmareggio, Casa Modena, Senfter e Teneroni – e Az, la finanziaria della famiglia Zaccanti, hanno annunciato che l’obiettivo è superare il miliardo e mezzo di fatturato nel giro di cinque anni. (Forbes Italia)
Su altre fonti
GranTerre, la società a controllo cooperativo con sede a Modena a capo del gruppo leader nel settore delle eccellenze dei salumi e dei formaggi stagionati, burro e piatti pronti, con nove Dop e sei Igp nel suo paniere, che controlla Salumifici GranTerre, e Az, finanziaria della famiglia Zaccanti che controlla Parmacotto, hanno sottoscritto un accordo finalizzato a creare una aggregazione tra salumifici GranTerre e Parmacotto. (La Repubblica)
Nel dettaglio GranTerre, che controlla Salumifici GranTerre, e AZ, la finanziaria della famiglia Zaccanti, che controlla Parmacotto, hanno siglato un’intesa per una aggregazione tra Salumifici GranTerre e Parmacotto. (Il Sole 24 ORE)
L’operazione, una business combination, prevede il conferimento del 100% delle azioni di Parmacotto a Salumifici GranTerre, che per il 2025 rimarranno due legal entity separate mentre verrà definita una governance di medio-termine in vista di un’integrazione più spinta, con il marchio Parmacotto destinato a fare la parte del leone nel futuro del nuovo gruppo. (Corriere della Sera)
MODENA. (Gazzetta di Modena)
Accordo tra gli azionisti del gruppo modenese Granterre e quelli della parmigiana Parmacotto «per dar vita al più grande polo italiano dei salumi, piatti pronti e prosciutti cotti di marca» con l’obiettivo di un fatturato di «oltre 1,5 miliardi entro cinque anni». (Gazzetta di Parma)
La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. (La Pressa)