Il decreto tariffe in stallo: «Le liste d’attesa restano». Nel limbo il documento che aggiorna i rimborsi per esami e analisi
ANCONA Per la sanità è la vertigine di una parete in verticale. Il 2025 si apre nel caos. Sospeso, dal Tar, anzi no: è il tira e molla del decreto tariffe, con cui il ministero della Salute indica i rimborsi per medici e operatori sanitari che eseguono visite specialistiche, test diagnostici, o impiantano protesi. Vale per il pubblico, non esclude il privato accreditato, quel documento che, in attesa di rinnovo dal 1996, aggiorna oltre 4.000 voci. (corriereadriatico.it)
Ne parlano anche altre testate
C’è solo una cosa peggiore di una riforma non fatta: una riforma fatta a metà. L’obiettivo (per ora ma… (La Stampa)
PALERMO – Il nuovo nomenclatore tariffario, contenuto in un apposito decreto del ministero della Salute che identifica i corrispettivi a carico del servizio sanitario nazionale, sta provocando una vera propria bufera tra i privati convenzionati, che rischia di travolgere anche il pubblico, come sottolinea Elisa Interlandi, presidente nazionale di Anmed: “Gli importi stabiliti per le singole prestazioni specialistiche rischiano di fare fallire tutti”. (Livesicilia.it)
Vanno in tilt i sistemi informatici usati da medici e call center. Saltano e tornano in vigore prestazioni mediche gratuite attese da anni. (il manifesto)
Stop del Tar Lazio al Decreto Tariffe. In un precedente articolo avevamo illustrato le modifiche derivanti dal nuovo decreto in materia di Lea, ossia i Livelli Essenziali di Assistenza. (Brocardi.it)
Le nuove tariffe per le prestazioni sanitarie a carico dello Stato nel complesso sono più remunerative, le risorse guadagnano 550 milioni di euro in più. La relazione tecnica che accompagna il decreto del 26 novembre 2024 che, di concerto con il Mef, ha spiegato in aula, determina le tariffe massime di riferimento per la remunerazione delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e di assistenza protesica, consentendo l'entrata in vigore dei nuovi Lea, dimostra che il provvedimento "impiega circa 550 milioni di euro in più rispetto alle risorse che sostenevano le precedenti tariffe. (Italia Oggi)
Lo ha detto Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, nel corso del question time al ministro della Salute, a cui ha risposto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. PALERMO – “Con il nuovo tariffario sulle prestazioni degli ambulatori privati il governo ha messo una tassa non dichiarata che penalizza sia le strutture accreditate che i cittadini”. (Livesicilia.it)