Da Strehler a Avati e De Sica: addio a Lino Capolicchio
In carnet Vittorio De Sica, “dopo aver girato Il giardino dei Finzi Contini – aveva dichiarato al Fatto – ero assediato dalle fan.
Sangue blu del nostro cinema, talento poliedrico e fascino fluido, aveva 78 anni.
E Pupi Avati, per ben nove volte, […]
Se n’è andato Lino Capolicchio.
Una follia”, Dino Risi, Giuseppe Patroni Griffi.
La notizia riportata su altre testate
Questo il commento dei registi Luke Anthon, al secolo Luca Antonetti, e Giuseppe Tandoi, alla notizia della morte di Lino Capolicchio attore, sceneggiatore e regista morto a Roma a 78 anni. "La morte è solo un inganno - commenta Tandoi - al di là del velo, il grande maestro Lino Capolicchio è vivo più che mai, intento a recitare con gli angeli. (Sky Tg24 )
L'attore, sceneggiatore e regista, nell'arco di oltre mezzo secolo di carriera, ha scritto una preziosa pagina della storia non solo della cinematografia italiana ma anche della città avendo a lungo vissuto a Fondi e avendo contribuito, in quanto membro del comitato scientifico dell'Associazione Giuseppe De Santis, ad esportare nel mondo tutto ciò che lega questa terra al grande schermo" (latinaoggi.eu)
Tommaso Capolicchio è il figlio dell’attore Lino Capolicchio, scomparso nella notte del 3 maggio 2022. Dopo la sua scomparsa suo figlio Tommaso Capolicchio, sui social, ha voluto ricordare il padre con delle dolci parole. (mammastobene.com)
Lunga la collaborazione con Pupi Avati, col quale ha girato diversi film di successo, tra cinema e tv Addio al celebre attore: grave lutto nel modo del cinema. È morto nella sera del 3 maggio 2022, all’età di 78 anni, Lino Capolicchio, attore, sceneggiatore e regista. (SoloGossip.it)
Lino Capolicchio durante le riprese de "La paga del sabato" nel 1975 e sotto con Margherita Fenoglio, madre dello scrittore Beppe, nel 1975 nella sua casa albese (foto Bruno Murialdo). (La Stampa)
I fratelli Taviani gli dissero: "Lei sembra un attore inglese"; e mille altri proseguirono quel mantra: sembra russo, sembra tedesco… Insomma, per il cinema italiano era un alieno, un corpo estraneo Un David lo aveva vinto nel 1971 per il film che lo consacrò, Il giardino dei Finzi Contini. (QUOTIDIANO NAZIONALE)