ONG Global Witness: Meta blocca i moderatori solo per ingraziarsi Trump

ONG Global Witness: Meta blocca i moderatori solo per ingraziarsi Trump Roma, 7 gen. - Il gruppo internazionale per i diritti umani Global Witness denuncia come nociva la decisione di Meta, annunciata dal Ceo Mark Zuckerberg, di rinunciare alle politiche di moderazione sui suoi social. Decisione, spiega la Campaign Lead, Ava Lee, che rappresenta "un evidente tentativo di ingraziarsi l'amministrazione Trump. (Liberoquotidiano.it)

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Martedì 7 gennaio Meta ha annunciato che abbandonerà i programmi di fact-checking di terze parti su Facebook, Instagram e Threads, rimpiazzando i suoi attuali moderatori con un modello simile alle criticate Community notes di X, che consentono agli utenti di segnalare pubblicamente i contenuti che ritengono non corretti o fuorvianti. (WIRED Italia)

Marck Zuckerberg ha infatti annunciato la cessazione negli Usa dei programmi di fact checking sulle sue piattaforme perché “sono stati troppo politicamente di parte e hanno prodotto più sfiducia di quanta ne abbiano creata”. (il Giornale)

In un video è stato lo stesso fondatore Mark Zuckerberg ad annunciare che le presidenziali USA hanno segnato una “svolta culturale”: “Torneremo alle nostre radici, ridurremo gli errori, semplificheremo i regolamenti e ripristineremo la libertà di espressione sulle nostre piattaforme”. (rsi.ch)

Facebook e Instagram non avranno più il fact checking

Il patron di Meta sceglie dunque di seguire la via di Twitter o X che dir si voglia di Elon Musk, social sul quale, come è noto, non esiste di fatto la censura ed è ancora possibile parlare liberamente. (Il Giornale d'Italia)

Nel video con cui rende noto lo stop, Zuckerberg accusa anche l’Europa di avere “un sempre maggiore numero di leggi che istituzionalizzano la censura e rendono più difficile realizzare qualsiasi innovazione lì” e accusa anche la precedente amministrazione statunitense, quella guidata da Joe Biden, di aver fatto “pressioni” per la censura. (Il Fatto Quotidiano)

Meta interrompe ufficialmente il programma di fact checking per la moderazione di contenuti pubblicati su Facebook, Instagram e Threads. (WIRED Italia)