Inter, infermeria piena. Problemi per Calhanoglu e De Vrij. Il punto su Thuram, Pavard e Acerbi
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Calha ieri si è arreso dopo poco più di mezzora, quando lo spettacolo dell’Al-Awwal Park doveva ancora decollare. L’espressione al momento del cambio con Asllani era tutta un programma, ma l’amarezza per il fatto di dover rinunciare a una finale, per di più contro gli ex compagni del Milan, ha giocato logicamente il suo peso. Calhanoglu avrebbe voluto giocarla tutta e incidere come fa più o meno sempre in notti come quella di Riad (fcinter1908)
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A Inzaghi le soluzioni non mancano — in regia si sono alternati anche Barella e Zielinski — ma insomma, con Calha alla guida è tutta un’altra Inter. E il crollo di ieri, con rimonta incorporata, è un campanello di allarme che risuonerà dall’Arabia fino ad Appiano: Calhanoglu non è solo l’interruttore della manovra, è il primo, preziosissimo schermo difensivo del quale Simone non può fare a meno per non compromettere gli equilibri della sua Inter", sottolinea La Gazzetta dello Sport. (fcinter1908)
Perché quella Supercoppa che dopo una cinquantina di minuti sembrava viaggiare spedita verso la bacheca dell’Inter è finita su quella milanista, e soprattutto perché Simone Inzaghi se ne torna a casa con una truppa ferita nell’anima e incerottata nelle gambe. (La Gazzetta dello Sport)